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Bambini e lingue straniere: ecco l'età ideale
e il modo giusto per impararle
Conoscere almeno una lingua straniera è ormai una necessità imprescindibile, anche qui in Italia (ma non ditelo a Matteo Renzi o potrebbe rimanerci male). Inoltre, con l'età la capacità di apprendimento di una lingua diversa dall'italiano diminuisce. Per questo motivo iniziare a studiarle sin dall'infanzia è il modo più semplice per tutti.
A volte, però, i genitori (e anche gli educatori) non sanno come e quando iniziare a insegnare ai bambini le lingue straniere. Gli esperti di tutto il mondo sono concordi che l'età ideale per iniziare a studiare una lingua straniera sia tra i tre e i quattro anni. Un dato, questo, decisamente soggettivo: questa è l'età in cui, mediamente, il bambino ha già appreso e strutturato la propria lingua madre, che varia per tutti a seconda dei singoli casi. Ad ogni modo, dopo i quattro anni è bene iniziare l'apprendimento del bimbo a due livelli fondamentali: quello ludico e quello sensoriale. Per questo motivo è consigliabile insegnare al bambino semplici canzoni e filastrocche, in quanto favoriscono anche l'apprendimento della lingua parlata e aiutano ad associare le parole alle cose.
Dopo i sei anni è possibile passare ad un nuovo livello: l'apprendimento della grammatica. Quando il bambino avrà interiorizzato i concetti di base di quella italiana, potrà iniziare a imparare anche quella di un'altra lingua. In questo caso, quindi, l'età può variare, a seconda dei casi, dai sei agli otto anni. È invece consigliabile essere pazienti e non forzare la mano con i bambini con disturbi del linguaggio.
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