Influenza, è arrivata in Italia: isolato il virus,
l'epidemia non sarà aggressiva

Influenza, è arrivata in Italia: isolato il virus, l'epidemia non sarà aggressiva vaccinazioni fino a metà dicembre

di Lorena Loiacono
ROMA - L'Italia batte i denti dal freddo e finisce subito a letto, con la prima influenza. In nettissimo anticipo sugli anni passati, ieri è stato isolato il primo caso su una bimba di tre anni ricoverata presso l'ospedale Giovanni XXIII di Bari e l'isolamento è avvenuto nel laboratorio di epidemiologia molecolare dell'Unità di Igiene dell'azienda policlinico.





Il virus riscontrato è di un ceppo di virus influenzale di tipo A, sottotipo H3N2. Ben noto ai pazienti dello scorso anno e, forse, sarà proprio questa vecchia conoscenza ad alleviare la stagione che, comunque, sarà peggiorata dal maltempo. Se le previsioni meteo parlano infatti di un inverno particolarmente rigido, lo stesso vale per l'influenza.



«Ad incidere sono le condizioni atmosferiche e la virulenza del virus - spiega Giacomo Milillo segretario generale della Fimmg che ogni anno monitorizza l'andamento delle epidemie influenzali - a questo si aggiunge la campagna di vaccinazione: il vaccino va somministrato altrimenti poi gli effetti si scontano negli anni a venire. Oggi stiamo pagando le sfiducia degli anni scorsi quando le adesioni al vaccino erano in calo». Ed è proprio il vaccino, ora, a finire sotto accusa: la campagna sta partendo ed è rivolta a tutti i soggetti a rischio, adulti e bambini con patologie critiche e agli over65. Alle donne in gravidanza dal secondo trimestre in poi e ai soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo. «Nei prossimi giorni, ulteriori indagini - spiega Cinzia Germinario, direttore scientifico dell'Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia - ci permetteranno di capire se il ceppo H3N2 isolato ha le stesse caratteristiche del ceppo H3N2 del vaccino, un ceppo texano, che è circolato negli ultimi due anni. L'isolamento del virus così in anticipo sta a significare la necessità di intensificare la campagna di vaccinazione»».



Ed il momento per farlo è arrivato «per assicurare - spiegano dal Policlinico - ampia copertura nel momento di massima circolazione del virus e per evitare le complicanze gravi dell'influenza». Dello stesso parere il virologo Fabrizio Pregliasco dell'università di Milano: «Il virus è stato isolato con oltre un mese di anticipo e questo vuol dire che siamo diventati precoci nell'isolare i casi iniziali. Si stimano i 4milioni di pazienti, quest'anno, e il picco arriverà come sempre tra dicembre e gennaio, quindi bisogna correre ai ripari e vaccinarsi in tempo. L'unica anomalia, che saneremo nei prossimi anni, riguarda il ceppo B che può avere un andamento non prevedibile: quindi i vaccini non saranno più trivalenti ma quadrivalenti».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Ottobre 2014, 08:15