Bambino Gesù, a San Paolo un nuovo polo
di ricerca: è un'eccellenza europea

Bambino Gesù, a San Paolo un nuovo polo ​di ricerca: è un'eccellenza europea

di Lorena Loiacono
Ricerca d'avanguardia e tecnologia avveniristica, sembra l'ospedale del futuro il nuovo polo del Bambino Gesù inaugurato ieri mattina nella sede al fianco della basilica di San Paolo fuori le Mura. Un progetto da grandi numeri, pronto ad affermarsi come una vera eccellenza in tutta Europa con lo studio dei tumori, delle malattie rare, ma anche di quelle metaboliche. E la struttura non lascia dubbi: 5mila metri quadrati di spazio, 150 ricercatori che presto diventeranno 200 e qualcosa come 26milioni di euro di investimento in 7 anni di lavoro.





A questi si aggiungono i 15 milioni di euro di budget annuo, derivante dai progetti di ricerca e dai servizi scientifici. Al suo interno si porterà avanti la ricerca e lo studio delle malattie genetiche, responsabili del 50-70% dei ricoveri dei piccoli pazienti. Nel polo, inaugurato ieri alla presenza del cardinale Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, del governatore del Lazio Nicola Zingaretti e dell'assessore capitolino alle politiche sociali Rita Cutini, è presente anche una cell factory da 1000 mq, unica in tutto il Centro-sud, dedicata alla produzione su larga scala di terapie avanzate.



«È un progetto – ha spiegato Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù - che nasce dalle esigenze dei bambini e guarda al futuro: solo la ricerca fa compiere passi in avanti all'assistenza sanitaria». L'ospedale, che vanta oltre 40 specializzazioni, risponde a quasi il 45% della domanda ospedaliera pediatrica nazionale, da 30 anni è impegnato nella ricerca clinica traslazionale e d'ora in poi «sarà - come ha spiegato il presidente Zingaretti - il più importante polo pediatrico in Europa e uno dei principali al mondo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Ottobre 2014, 10:37
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