Scuola, i sindacati verso il blocco degli scrutini.
"Le modifiche insufficienti", è rottura con il governo - Leggi

Scuola, i sindacati verso il blocco degli scrutini. "Modifiche insufficienti", è rottura con il governo - Leggi

di Lorena Loiacono
ROMA - Fumata nera, non c’è intesa tra Governo e sindacati sul Ddl della Buona Scuola. L’incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, deciso in extremis dopo il maxi sciopero del 5 maggio scorso, non ha dato i frutti sperati, tutt’altro: i sindacati hanno lasciato il tavolo dichiarandosi delusi e promettendo nuove battaglie. All’orizzonte, infatti, si profila anche il blocco degli scrutini.





Ben 15 le sigle sindacali convocate dall’esecutivo, mentre per il governo erano presenti i ministri all’Istruzione Stefania Giannini, alla Pubblica Amministrazione Marianna Madia, alle Riforme Maria Elena Boschi, ai Trasporti Graziano Delrio e il sottosegretario Claudio De Vincenti. Sono state illustrate le modifiche apportate al testo originale del Ddl, da cui è emersa una limatura dei poteri del preside che mantiene comunque la capacità di individuare i docenti del suo staff e premiare il merito, in sinergia con il comitato di valutazione.



Inaccettabile per i sindacati così come la mancanza di un decreto legge per il piano assunzioni, tutt’ora parte integrante del Ddl. Ma su questo punto è intervenuto irremovibile anche il premier Renzi, bocciando la strada del dl per le immissioni in ruolo perché «possiamo assumere solo se cambia il modello organizzativo».



I sindacati, quindi, dal vertice sono usciti sul piede di guerra. «Visto il giudizio non positivo dell’incontro di oggi - ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso - valuteremo quali altre proteste mettere in campo. Il ddl è un modello non condiviso, continueremo a batterci per modificarlo».



Dello stesso parere la Uil: «Le modifiche apportate - ha commentato il segretario generale Carmelo Barbagallo - sono insufficienti. Precariato, valutazione e contratto: sono questi i tre punti su cui chiediamo interventi». E il prossimo passo, durissimo, potrebbe arrivare con uno sciopero a fine anno scolastico: «Se il governo - ha avvertito Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda - non fermerà il cammino del ddl, andremo dritti verso il blocco degli scrutini». Una mossa condivisa da buona parte dei sindacati presenti all’incontro: vale a dire che a giugno potrebbero fermarsi tutte le scuole. Facendo saltare voti, quadri e promozioni.



Ma il braccio di ferro va avanti: «Restano divergenze forti - ha commentato il ministro Giannini - ma c’è la volontà di dialogo». Un nuovo incontro è previsto oggi con le associazioni dei genitori mentre i sindacati, su invito di Giannini, saranno ricevuti nuovamente al Miur durante le audizioni in Senato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Maggio 2015, 10:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA