Scuole al gelo, studenti in classe con le coperte portate da casa

Scuole al gelo, studenti in classe con le coperte portate da casa
Il freddo che ha colpito l'Italia sta creando numerosi disagi, soprattutto nelle scuole dove a rischio c'è la salute degli studenti. Tra problemi di riscaldamento e aule gelide scoppia la protesta dei ragazzi. C'è chi abbandona le classi e chi decide di portarsi le coperte tra i banchi. 
 
 



A PRATO STUDENTI LICEO SE NE VANNO Circa 320 studenti del Liceo classico 'Cicognini Rodarì di Prato questa mattina non sono entrati in classe in segno di protesta contro le basse temperature nelle aule: hanno manifestato per circa un ora di fronte alla scuola e poi sono andati via. Il motivo del freddo nella maggior parte delle aule è dovuto probabilmente a problemi alle tubature dell'impianto di riscaldamento. Gli studenti si sono radunati davanti all'istituto di via Baldanzi, chiedendo un intervento del dirigente scolastico. Anche i genitori degli alunni hanno protestato ufficialmente inviando al sindaco di Prato Matteo Biffoni una lettera: «Vorremmo farle presente la situazione di grave disagio in cui ci troviamo insieme al personale della scuola. Al rientro a scuola il 9 gennaio - si legge nel testo della missiva - abbiamo trovato una temperatura glaciale, come del resto è anche oggi. Siamo consapevoli che ciò è da imputarsi anche al fatto che la scuola è stata chiusa per le vacanze natalizie, oltre che alla circostanza eccezionale delle temperature particolarmente basse di questo periodo; ricordiamo però che il problema della bassa resa dell'impianto di riscaldamento è un problema di vecchia data. Le chiediamo dunque di intervenire per aiutarci, rendendoci disponibili a fare la nostra parte, organizzando una raccolta fondi per contribuire alle spese».
 


PROTESTE A PALERMO IN SCUOLE SENZA RISCALDAMENTO La Rete degli studenti medi di Palermo ha deciso di mettere in atto varie forme di proteste - Plai(d)ay il nome dato alle iniziative - nelle scuole, a causa del disagio vissuto in questi giorni di freddo dagli studenti degli istituti privi di impianti di riscaldamento perché guasti o mai entrati in funzione. In questi giorni nel capoluogo Siciliano, ma anche nel resto dell'Isola, le temperature sono particolarmente rigide, con neve anche a basse quote. Mario Fatta, del coordinamento della Rete degli studenti medi, afferma che le proteste andranno avanti fino a quando non sarà posto rimedio al problema. «Si avvii un tavolo tecnico con il sindaco Leoluca Orlando, il commissario straordinario della ex Provincia Manlio Munafò e Marco Anello, direttore dell'Ufficio scolastico provinciale - spiega Fatta - visto che ancora una volta non sappiamo, a causa della chiusura dello smantellamento delle Provincie, di chi sia il compito di garantirci questi diritti essenziali». 
 

STUDENTI AL FREDDO IN SCUOLE DEL CAGLIARITANO Temperature rigide anche in Sardegna e classi al freddo in alcune scuole di Quartu, nel cagliaritano. La denuncia arriva da Fratelli d'Italia-An. «Nell'istituto primario di via Cimabue - ha spiegato Nicola Puddu, rappresentante locale del partito - i problemi legati al riscaldamento hanno costretto insegnanti e alunni a svolgere le lezioni imbottiti di giubbotti e guanti. Alcuni bambini hanno persino manifestato malesseri a causa del freddo». Ma il caso non è isolato: Fdi-An segnala disagi anche nella Direzione didattica 5 circolo di via dei Nasturzi e nella scuola dell'infanzia di via Allegri. «Da anni - sottolinea Puddu - ritorna questo problema e da anni si rimarca che le caldaie non hanno regolare manutenzione e diverse sarebbero fuori norma. La politica dei 'faremò, delle promesse non mantenute, non è più ammissibile e si ripercuote sul vivere sociale, sulla cittadinanza». 

NEVE A FOGGIA STAMANE, SINDACO CHIUDE SCUOLE Una improvvisa nevicata ha indotto questa mattina il sindaco di Foggia, Franco Landella, a emettere una ordinanza di chiusura di tutte le scuole. Nel resto della Puglia non nevica anche se le temperature sono molto rigide e in molte località della Murgia barese e del Subappennino dauno sono scese ben sotto lo zero. Restano criticità per la viabilità di alcune strade provinciali. In queste ore il sindaco di Bari Antonio Decaro è impegnato in un giro di ricognizione delle scuole cittadine per verificare le condizioni delle strutture al rientro dalle vacanze natalizie. Le scuole sono aperte dopo la chiusura per due giorni per la neve. Al momento non si registrano particolari disagi. Dopo la scuola media Carducci e il liceo Scacchi, il sindaco proseguirà i sopralluoghi nelle scuole nel corso della mattinata. Gli istituti scolastici sono chiusi in molte delle città interne della area metropolitana di Bari e a Lecce. 

SKUOLA.NET, PER 1 STUDENTE SU 4 TERMOSIFONI FREDDI Gelo a scuola. In molte classi le temperature sono inaccettabili, rendendo quasi impraticabile lo svolgimento delle lezioni. E non sono solamente i ragazzi a lamentarsi, sono gli stessi docenti che in tante scuole si stanno rifiutando di spiegare; si è addirittura arrivati a far uscire prima gli studenti per evitare che il freddo abbia conseguenze sulla loro salute. Un'emergenza che in queste ore unisce il Paese; da Nord a Sud quasi nessuna regione d'Italia è stata esente da problemi di vario genere. Dagli impianti che non funzionano proprio a quelli che riscaldano a singhiozzo, dagli infissi che non mantengono il calore alla temperatura troppo bassa per aule troppo grandi. Eppure questa è una situazione che, al di là dell'emergenza, era ampiamente prevedibile - sostiene Skuola.net alla luce di un'indagine svolta circa un mese fa. All'epoca le temperature non erano lontanamente paragonabili con quelle attuali ma 1 ragazzo su 4 già si lamentava per il freddo; in alcuni casi - il 10% - i termosifoni non erano stati proprio accessi (perché non funzionanti o per mancanza di soldi); in altri - il 17% - venivano azionati solo poche ore o a temperature troppo basse, insufficienti per arrivare alla temperatura prevista dalla legge. Già a metà dicembre ci si stava organizzando per combattere il freddo. Più della metà dei ragazzi interpellati aveva detto che entrava in classe con il cappotto e così restava per tutta la giornata. Altri, invece, avevano in aula coperte sempre pronte in caso di bisogno. Altri ancora si erano muniti di stufette elettriche. «A mancare, dunque - conclude il portale - sono una manutenzione ordinaria e lo stanziamento di fondi sufficienti ad accendere tutti i riscaldamenti; misure del genere probabilmente non avrebbero evitato il caos ma lo avrebbero sicuramente reso più gestibile. Impossibile pensare - prosegue Skuola.net - che nessuno abbia immaginato che dopo due settimane in cui i termosifoni erano rimasti spenti - causa festività natalizie - e con previsioni del tempo tutt'altro che confortanti gli impianti avrebbero risposto presente all'appello già dal primo giorno di scuola. Gli unici che forse avranno goduto di questa ondata di gelo artico sarà quel 10% di studenti che, sempre nella nostra indagine, ci aveva detto che nella propria scuola i riscaldamenti funzionavano fin troppo, con aule che facevano registrare temperature quasi primaverili».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Gennaio 2017, 12:38
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