Expo maledetto: muore 17enne, sempre
più prof non vogliono andare in gita
di Salvatore Garzillo
La sua tragedia è la fotocopia di quella consumatasi cinque mesi fa, su cui la magistratura indaga ancora: il 10 maggio scorso lo studente 19enne Domenico Maurantonio era precipitato dalla finestra al quinto piano dell’albergo Leonardo Da Vinci, a Milano. È successo di nuovo, stesso canovaccio: studenti che partono per la gita e non tornano più. Anche in questo caso nessuno ha visto nulla, ma stavolta il pm parla apertamente di «cause accidentali dovute probabilmente all’uso di alcol e canne», anche se ci sono alcuni punti oscuri, a cominciare dal punto in cui è stato trovato il corpo. Elia, piccolo talento del calcio, è finito a circa sette metri di distanza dalla finestra da cui sarebbe precipitato. I vigili del fuoco e gli investigatori dicono che teoricamente è possibile coprire quella distanza con un volo a parabola, ma è necessario darsi uno slancio. In quel caso vorrebbe dire che il ragazzo si è ucciso o è stato spinto giù. La finestra ha un parapetto di un metro e mezzo e ha un cornicione abbastanza largo da restare in piedi. Sembra difficile che il ragazzo possa essere caduto a causa di un malore appoggiandosi al parapetto.
Intanto l’ennesima tragedia scuote il mondo della scuola. Secondo un’indagine di Skuola.net su un campione di seimila studenti, i docenti sono sempre più inclini ad abolire le gite. Un intervistato su tre ha detto di aver incassato un secco no dai prof. Colpa di molti episodi tragici: nel 2014 Gabriele, 15 anni, muore cadendo dalla balaustra della nave durante una gita a Barcellona; lo stesso anno un 16enne di Losanna è accoltellato durante un viaggio a Roma; sempre nel 2014 la 17enne Isabella cade da una scogliera per un selfie mentre è a Taranto con la classe; nel 2010 Maria Cristina, 19 anni, si uccide in albergo mentre è in gita a Londra. E l’elenco è lungo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Ottobre 2015, 08:32
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