La nuova ricerca riesce a spiegare per la prima volta caratteristiche della Luna che non trovano posto nelle altre teorie sulla sua formazione, soprattutto la sua composizione chimica, quasi identica a quella della Terra. La teoria, avanzata da Simon Lock, di Harvard, e Sarah Stewart, dell'Università della California, si basa su un nuovo oggetto planetario chiamato «sinestia»: un ammasso di rocce vaporizzate in rapida rotazione a forma di ciambella, che si forma dalla collisione di due pianeti.
Il nuovo modello inizia anch'esso con un catastrofico impatto, ma invece di creare un disco di materiale roccioso la collisione forma la sinestia. Quasi al centro della struttura a forma di ciambella, dove le pressioni sono elevatissime e le temperature compresa a 2.000 e 3.000 gradi, comincia a formarsi la Luna: un piccolissimo «seme» di roccia liquida che si accresce man mano che le rocce vaporizzate si raffreddano e si condensano.
Nelle simulazioni l'intero processo avviene molto velocemente, con la Luna che emerge dalla sinestia in poche decine di anni, mentre quello che resta forma la Terra circa 1.000 anni più tardi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Febbraio 2018, 17:07
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