Exomars è partita: la missione europea cercherà la vita su Marte

Lanciata Exomars, la sonda europea cercherà la vita su Marte

di Paolo Ricci Bitti
dal nostro inviato

BAIKONUR (Kazakhstan) - Un boato fragoroso e la terra che trema sotto i piedi nonostante i quattro chilometri di distanza tra la piazzola di osservazione e la base di lancio: il gigantesco razzo Proton ha bucato le nubi portando in orbita la sonda Exomars dell’Esa per avviarla al viaggio verso Marte. La possibilità di trovarvi tracce di vita sono sempre più vicine: sotto un cielo che minacciava pioggia e con il vento che spazzava la steppa del Kazakhstan, la missione europea che accompagnerà il primo veicolo italiano sul pianeta rosso è partita con precisa scansione degli eventi dal cosmodromo russo di Baikonur, ancora una volta perfetto nella sua essenziale efficienza, diciamo vintage. Anche lo speaker russo che ha raccontato più di 500 lift off non ha nascosto l’emozione quando ha annunciato che il primo stadio si era staccato regolarmente. 
 

Nel contingente in trasferta dell’Italia, paese che guida la missione, abbracci e una prima scarica di tensione da archiviare in una giornata che è terminata solo a notte fonda. Una dirigente di Thales Spazio Italia non ce l'ha fatta a trattenere le lacrime e subito altri colleghi l'hanno abbracciata perché l'orgoglio di condividere una missione non è sempre possibile nasconderlo. Donato Amoroso, Thales Italia Spazio e Roberto Battiston, Agenzia spaziale italiana, sono stati intervistati da decine di troupe tv di tutta Europa. 

Il conto alla rovescia che si è appena chiuso ne ha in realtà subito aperto un altro, ancora più visionario, perché arriverà al tre, due, uno, zero tra venti o trent’anni, quando l’uomo sbarcherà su Marte proprio grazie questa missione dell’Agenzia spaziale europea coordinata dall’Italia che si propone di trovare lassù vita e tracce di vita, e quindi anche risorse per i colonizzatori del pianeta. Tracce di vita, micro-organismi, non proprio ciò che immaginava Ray Bradbury, ma magari quanto serve per evitare di dover portarsi tutto da casa quando si partirà con un equipaggio umano.

Un primo applauso liberatorio, molto ma molto trattenuto, è riecheggiato nelle sale di controllo in Kazakhstan, al Tsup di Mosca, all’Altec di Torino e all'Esa di Darmstadt (Germania), 400 eterni secondi dopo il decollo alle 10.31 nel sempre tellurico, arroventato e delicatissimo avvio del razzo lanciatore russo Proton, il colosso di 56 metri e 700 tonnellate.

Poi è scattata la lunga attesa che attraverserà tutta la giornata fino alle 22.28, quando finalmente la base Asi di San Marco a Malindi ha rimbalzato nel mondo l’acquisizione del segnale della sonda, solo in quel momento davvero avviata verso Marte. Euforia contagiosa, per adesso, ma ancora trattenuta: nulla in confronto a quella che esploderà al termine di altri 400 secondi ad altissima tensione. Sarà quando, il 19 ottobre, il rover tutto made in Italy dovrà ”ammartare” a Meridiani Planum grazie al coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana e all'ingegno di Thales Alenia Space Italia (partecipata al 30% da Finmeccanica), con il contributo di Telespazio e Altec.

Un orgoglio certo da sottolineare e costodire, ma senza eccessi, perché poi nello spazio si può spostare l’orizzonte più in là solo lavorando insieme, cancellando quei confini che in effetti gli astronauti non vedono dalla stazione internazionale. Per Exomars sono convolti dieci dei 22 paesi dell’agenzia spaziale europea con la quota più pesante (32%) proprio dell’Italia, oltre alla Russia con Roscosmos. E poi appaiono o appariranno anche Canada, Stati Uniti, Israele.

E’ stato fatto tanto ma c’è ancora tantissimo da fare e ci sarà ancora di più da analizzare e studiare grazie alla messe di dati prodotta da questa missione in due tappe: nel 2018 il lancio del rover con una trivella in grado di prelevare campioni a due metri di profondità, dove si presume possano esservi tracce di vita e acqua.
E poi, grazie alla sonda orbitante con un rivoluzionario tracciatore di gas (toh, made in Italy pure lui) capiremo finalmente qualcosa di definitivo sulla presenza del metano nella rarefatta atmosfera marziana.

Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Marzo 2016, 12:32
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