Pronte le prime 'gambe bioniche' per tornare
a camminare: "Primi test su undici volontari"
di Mario Fabbroni
Piuttosto è stata messa a punto un'ortesi bilaterale di bacino (un sofisticato tutore), robotizzata e capace di assistere il movimento, che permette di flettere e di estendere l'anca riducendo al massimo il rischio di cadute e imprimendo ai movimenti la regolarità di una falcata ritmica e sicura.
L’avanzatissimo dispositivo, che appare contenuto in una sorta di zainetto, è stato progettato per essere ergonomico e quindi adattarsi alla schiena senza alterarne la postura. «Grazie ad un meccanismo che segue la naturale biomeccanica dell’anca - spiega il coordinatore del progetto, Nicola Vitiello. che ha lavorato in questi mesi presso la Fondazione Don Gnocchi di Firenze - si torna a camminare in maniera naturale. Il dispositivo agisce attraverso batterie con un'autonomia di tre ore e permette agli amputati di camminare tanto all'interno quanto all’esterno».
«Stanno aumentando le persone anziane amputate e per loro poter lasciare stampelle e sedie a rotelle è un grande successo», dice Maria Chiara Carrozza, fondatrice e coordinatrice del progetto fino al 2013, anno della nomina a ministro per l'Istruzione, Università e Ricerca.
Se il progetto di gambe bioniche troverà partner industriali adeguati, il dispositivo potrebbe essere in commercio nel giro di 2-3 anni - prevede infine Nicola Vitiello -. I risultati ottenuti suggeriscono un’ulteriore ingegnerizzazione per ridurne ancora gli ingombri ed il peso, migliorando così il comfort per la persona amputata».
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Marzo 2015, 08:24