La vendetta della salsiccia: 'contrordine' Oms.
"I risultati della ricerca? Solo a fine 2016"

La 'vendetta' della salsiccia: contrordine Oms. "Risultati a fine 2016"
(Teleborsa) - Che il nostro mondo sia complicato è tacito, che le informazioni ci investano come furie scatenate è palese, ma che una organizzazione internazionale, per giunta dell'ONU, si debba contraddire a pochi giorni da un suo “editto” ci pare francamente troppo, anche se, amaramente, dobbiamo ammettere che è il segno dei tempi. Per chi non lo avesse fatto, e per chi invece ci ha gratificato della sua attenzione, porgiamo il gentile invito a leggere il nostro articolo “Il pretesto è l'OMS, l'accusato è la salsiccia” per poi decidere assieme a noi, dopo il putiferio scatenato all'inizio settimana, se è il caso di prendere sul serio quello che esperti e organizzazioni mediche ci dicono sulla nostra salute. Contrordine: “Non era allarmista l'annuncio sul pericolo di sviluppare tumori mangiando carni rosse e lavorate”. Queste le parole di Kurt Straif, responsabile del Programma monografie dello Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, braccio operativo dell'OMS, che il 26 ottobre scorso ha fatto deflagrare la notizia del pericolo costituito dal consumo di carne rossa lavorata. ”Sì, ci sono dei rischi ma i risultati finali dello studio, pubblicato sulla rivista Lancet Oncology, saranno resi noti soltanto a metà del 2016”, ha tentato di spiegare Straif ma intanto la notizia ha percorso in lungo e largo l'intero globo quando già si stavano preparando “le sette” degli anti-carnivori e dei carnivori ad oltranza pronte a sfidarsi in “singolar tenzone” mediatica. Rincara la dose, anzi il rancore degli onnivori contro l'OMS, l'Ordine dei medici veterinari di Milano: “Lo studio dell'Organizzazione mondiale della sanità ha preso come campione insaccati contenenti sostanze per la conservazione e il fissaggio di gusto e sapidità non presenti nell'Ue e, soprattutto, in Italia. L'analisi è stata svolta interamente su carni provenienti dall'America, dove gli standard di controllo sono minori. In Europa, invece, le verifiche effettuate sugli alimenti sono tra i più scrupolosi al mondo”. Intanto danni economici ce ne sono stati se è vero che le vendite di salumi e carni, questa settimana, sono crollate ed hanno visto la Coldiretti spendersi molto in difesa degli allevatori per tamponare la fobia del salame e del filetto, con organizzazioni che hanno improvvisato sagre gastronomiche al fine di tranquillizzare i consumatori. L'esperienza però non è stata del tutto vacua, anzi fa sorgere altri dubbi e timori dato che si profila all'orizzonte la ratifica europea del trattato TTIP con il quale verranno ampliate le possibilità per i prodotti americani di essere commercializzati nel vecchio continente. In Europa le restrizioni sanitarie sugli allevamenti e sulla produzione di alimenti sono molto più restrittive che negli USA ma le logiche economiche aboliranno queste ultime salvaguardie che come italiani diamo per scontate e, probabilmente, non basteranno più le forze associative per garantire la salute pubblica.



+++++FLASH NEWS+++++La 'vendetta' della salsiccia: contrordine #Oms. "Risultati a fine 2016"

Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Venerdì 6 novembre 2015

Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Novembre 2015, 13:37