Specializzandi, dalla Lombardia
un esempio virtuoso per tutta l'Italia

Specializzandi, dalla Lombardia ​un esempio virtuoso per tutta l'Italia

di Antonio Caperna
MILANO - Un nuovo modello di efficienza clinico-didattica per i giovani neurologi, che coniughi la ricerca clinica e di base con la moderna medicina translazionale, mantenendo sempre come cardine l'alta formazione clinica degli ospedali di insegnamento.





È il percorso che sta partendo dalla Lombardia, esempio virtuoso per le altre Università italiane. Questo modello è culminato a Milano nella Giornata congressuale dello specializzando, organizzata dalle Scuola di Specializzazione in Neurologia dell'Università degli Studi di Milano, in collaborazione con le Scuole di Specializzazione di Milano Bicocca, Pavia, Insubria, Brescia e Università Vita-Salute San Raffaele e il contributo incondizionato di Teva.

Giunta alla sua quarta edizione, in continuità con il successo dello scorso anno, ha dato ancora più rilevanza ai nuovi giovani talenti della medicina, indipendentemente dall'anno di corso, mettendoli in primo piano per presentare i risultati delle loro ricerche, con una presenza attiva in tutte le diverse sessioni dell'evento.



«Questa giornata, che ha visto noi insegnanti come moderatori e accompagnatori e i nostri specializzandi come protagonisti, è stata un successo», commenta Giovanni Meola, direttore della Scuola di Specializzazione in Neurologia, Università degli Studi di Milano, IRCCS Policlinico San Donato. I lavori sono stati divisi in tre attività: comunicazioni orali, poster-flash (presentati in 4-5 diapositive riassuntive) discussione interattiva con il pubblico. Da tempo le Università Lombarde hanno scelto di preparare i loro specializzandi non solo con un training clinico, ma anche con l'inserimento in alcuni filoni di ricerca.

«Ad esempio a San Donato, visto che noi siamo un'eccellenza nell'ambito delle malattie miotoniche, lo specializzando si interessa di distrofie miotoniche, in particolare della Steinert o DM di tipo 1, ma pure delle canalopatie, che sono le miotonie non distrofiche», precisa Meola. In Milano Bicocca gli studi si focalizzano sull'ictus, all'Università Vita e Salute San Raffaele sulla sclerosi multipla, a Pavia sulle cefalee.



«È molto importante che al termine degli studi vengano formati dei neurologi che, accanto a un'importante valenza clinica, abbiano anche maturato un'esperienza di ricerca - conclude Meola- Al giorno d'oggi, infatti, non si può essere dei bravi clinici se non si conoscono alcune tematiche di ricerca e di neuroscienza, che ci aiutano in modo comprensibile a fare una migliore diagnostica e a impostare una migliore terapia per i pazienti».



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Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Giugno 2015, 07:37
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