La buona notizia è che arriva anche per i pazienti italiani la rimborsabilità per un farmaco innovativo, composto da sacubitril e valsartan, che ha dimostrato di ridurre la mortalità per cause cardiovascolari del 20% rispetto alla terapia di riferimento, determinando un prolungamento della sopravvivenza di un anno e mezzo, con punte fino a 2 anni, nei pazienti più giovani con scompenso cardiaco cronico con frazione d'eiezione ridotta. Il farmaco è il primo di una nuova classe terapeutica e rappresenta la prima grande innovazione terapeutica nel campo dello scompenso cardiaco cronico da almeno 15 anni a questa parte.
«E' necessario fare una diagnosi precisa e, se possibile, individuare e rimuovere la causa dello scompenso - aggiunge il professor Claudio Rapezzi, direttore dell'U.O. di Cardiologia, Policlinico Sant'Orsola Malpighi di Bologna - Il paziente deve seguire una dieta alimentare corretta e attenersi alla terapia che gli viene prescritta. Questa è fatta di un cocktail di farmaci già ben definiti, ai quali oggi si è aggiunta la nuova classe degli ARNI, che rappresenta una novità importante per la terapia dello scompenso. Sacubitril/valsartan potrebbe essere indicato per circa un terzo di tutti i pazienti con scompenso cardiaco cronico». Frutto della ricerca Novartis, il farmaco viene prodotto in Italia, presso lo stabilimento di Torre Annunziata (Napoli), per tutto il mercato mondiale, con la sola eccezione degli USA.
(leggocaperna@gmail.com)
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Maggio 2017, 09:30
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