Sclerosi multipla, i farmaci sperimentali
funzionano: "Grande salto di qualità"

Sclerosi multipla, i farmaci sperimentali ​funzionano: "Grande salto di qualità"

di Antonio Caperna
BARCELLONA - Il primo farmaco sperimentale, che ha ottenuto risultati positivi in ricerche cardine sia nelle forme recidivanti, sia in quelle primariamente progressive di sclerosi multipla. È “Ocrelizumab” di Roche, presentato al recente congresso europeo ECTRIMS di Barcellona in 3 studi di Fase III.





I risultati di due studi identici (OPERA I e OPERA II) in persone con sclerosi multipla recidivante, circa l'85% dei casi alla diagnosi, hanno dimostrato che la molecola è superiore a interferone beta-1a, un trattamento consolidato nel ridurre i tre principali indicatori di attività della malattia, su 2 anni di terapia controllata.



Inoltre in uno studio separato (ORATORIO) condotto in persone con la forma primariamente progressiva (malattia caratterizzata da peggioramento costante dei sintomi la quale non esistono ad oggi farmaci approvati per il suo trattamento), “Ocrelizumab” ha ridotto in maniera significativa rispetto a placebo la progressione della disabilità clinica, confermata per un periodo di almeno 12 settimane (endpoint primario) e di almeno 24 settimane (uno degli endpoint secondari).



«Stiamo vivendo un momento storico nella lotta contro la sclerosi multipla, perché con “Ocrelizumab” abbiamo una nuova arma innovativa, che permette un salto di qualità rispetto al passato», dice il professor Giancarlo Comi, ordinario di neurologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano.



Altri obiettivi raggiunti dal farmaco, non ancora disponibile in Italia, c'è la riduzione del tempo necessario per percorrere una distanza di 25 piedi (7,6 metri), la diminuzione del volume delle lesioni infiammatorie croniche cerebrali e della perdita di volume del cervello.



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Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Novembre 2015, 07:34
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