Cosa fare in caso di ictus: ci sono solo 60 minuti per intervenire e salvarsi

Cosa fare in caso di ictus: ci sono solo 60 minuti per intervenire e salvarsi
In caso di ictus si può intervenire e correre ai ripari nell'arco di sessanta minuti. Ecco cosa si può fare quando si presentano rapidamente sintomi e segni riconducibili a un deficit focale del linguaggio, della vista, della sensibilità e del movimento o dell’insieme di tutte queste funzioni cerebrali. Sapere come comportarsi può salvare la vita. 

L'ictus si verifica quando l’apporto di sangue a una zona del cervello viene meno a causa dell'occlusione di un vaso (infarto cerebrale), o alla rottura di un vaso (emorragia intracerebrale). Esiste anche un’altra forma dovuta alla rottura di un aneurisma cerebrale.

Bisogna arrivare in ospedale al massimo entro 60 minuti ed eseguire un trattamento farmaceutico entro 4 ore dall’inizio dai sintomi, mentre in 6 ore è preferibile procedere con la trombectomia meccanica per rimuovere l'occlusione. 
Sono soggetti soprattutto uomini che abbiano un'età avanzata e una certa familiarità, ma anche fumatori, ipertesi e diabetici. Tra gli altri fattori di rischio ci sono la dislipidemia (cioè la colesterolemia totale con valori elevati e contemporaneamente di colesterolo HDL troppo basso) e l’eccessivo consumo di sale.

I campanelli d’allarme, secondo quanto sottolinea il sito attivotv.it sono la debolezza e l'immobilità di una metà del volto; di uno degli arti; della metà del corpo che può essere anche interessata da formicolii. Incapacità di esprimersi o di capire chi sta parlando; oscuramento o perdita della visione da un solo occhio, sensazione di vertigine o di forte mal di testa. 

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Marzo 2018, 15:48
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