Dal lisoformio al Lysoform, quando un nome proprio diventa un nome comune

Dal lisoformio al Lysoform, quando un nome proprio diventa un nome comune
Un prodotto che ha accompagnato lo sviluppo dell’Italia in 111 anni di storia ed è passato attraverso mille usi differenti (dalla cipria al dentifricio, dalla lozione per barba e capelli alla pulizia della casa) per entrare nell’Enciclopedia Treccani e nel prestigioso dizionario De Mauro della lingua italiana, trasformandosi da nome proprio in nome comune ad indicare un’intera categoria di detergenti. E’ il caso praticamente unico del Lysoform (in passato detto anche Lisoformio) che è ormai entrato nell’immaginario collettivo degli italiani (nel suo mercato di riferimento è conosciuto dal 95% dei consumatori*) come sinonimo non solo di igiene e pulizia ma anche di modernizzazione e oggi vede in questi giorni un nuovo capitolo della sua storia ultracentenaria, fatta di innovazione continua, con l’ingresso nel mondo del bucato grazie al nuovo Lysoform Detersivo Igienizzante.



E’ curioso notare come l’origine certa della parola Lysoform sia ancora avvolta nel mistero; si trova per la prima volta come nome comune già nel Dizionario della lingua italiana del Panzini nel 1923 e poi negli Scritti Linguistici di Ippolito Nieri del 1944 ma se ne parla diffusamente anche nel semisconosciuto mensile “L’Avvenire del disinfettatore” pubblicato nei primi anni del Novecento. Un percorso quello di Lysoform che va di pari passo con la storia d’Italia e con le esigenze di igiene proprie dell’epoca. Tutto ha inizio nel 1902 quando la ditta milanese Angelo Brioschi & C. acquista il brevetto tedesco: una soluzione di sapone che si stava affermando in Europa per le eccellenti capacità di disinfezione. Il lancio ufficiale del Lysoform avviene nel 1906 e fin dall’esordio è registrato presso il Ministero della Sanità come “presidio medico-chirurgico”, una caratteristica distintiva ancora oggi di molti prodotti a marchio Lysoform.



Il Lysoform viene utilizzato anche nelle trincee della Prima Guerra Mondiale e addirittura per la disinfezione del Duomo di Milano durante le imponenti feste per il Terzo Centenario della Canonizzazione di San Carlo Borromeo; da allora generazioni di italiani utilizzano il prodotto che viene proposto negli anni sotto tantissime forme e dagli anni ’[1]70 cambia formulazione.

Una storia affascinante e che ha alcune tappe importanti nel lancio di Lysoform Casa nel 1967 e nell’acquisizione del marchio nel 1988 da parte di Lever Fabergè poi diventata Unilever. In tutti questi anni Lysoform ha modificato la propria formula originaria e si è adeguato alle esigenze dei consumatori italiani adattandosi costantemente agli usi più diversi, fino ad arrivare alla  nuovissima linea di Detersivi Igienizzanti per il bucato lanciata in questi giorni.  
L’ultimo capitolo di una storia di innovazione unica nel suo genere e che rappresenta un vero fenomeno di costume ed un modo per raccontare, attraverso un prodotto, il percorso compiuto dalla società italiana negli ultimi 100 anni.



Unilever è una delle principali aziende che operano nei mercati Food, Refreshment, Home e Personal Care. Radicata in oltre 190 paesi in tutto il mondo raggiunge, attraverso i suoi prodotti, 2,5 miliardi di consumatori ogni giorno.
Unilever impiega circa 169.000 persone in tutto il mondo e ha registrato un fatturato di €52,7 miliardi nel 2016. Circa il 57% del fatturato dell’azienda deriva dai paesi in via di sviluppo e dai mercati emergenti. Il portafoglio dell’azienda include oltre 400 brand tra cui Dove, Sunsilk, Knorr, Algida, Magnum, Lipton, Mentadent, Svelto e Coccolino.

L’Unilever Sustainable Living Plan (USLP), piano per la crescita sostenibile dell’azienda, definisce tre macro-obiettivi:
Aiutare più di 1 miliardo di persone a migliorare le loro condizioni di salute e il loro benessere entro il 2020
Dimezzare l’impatto ambientale dei nostri prodotti entro il 2030
Migliorare le condizioni di vita di milioni di persone entro il 2020 

Nel 2016, Unilever si è classificata in prima posizione all’interno del Dow Jones Sustainability Index nella sua categoria di riferimento. Il FTSE4Good Index ha assegnato all’azienda il punteggio più alto nella categoria Ambiente. Inoltre, Unilever guida da sei anni il ranking Global Corporate Sustainability Leaders, risultato della ricerca che GlobeScan/SustainAbility conduce ogni anno. Infine, nel 2016, Unilever è stata premiata dalla classifica Scopri il Marchio di Oxfam come l’azienda più sostenibile su scala globale nella categoria Food&Beverage per il secondo anno di fila.

Per ulteriori informazioni su Unilever e i suoi marchi potete visitare il sito www.unilever.it.
Per maggiori informazioni sull’Unilever Sustainable Living Plan: https://www.unilever.it/sustainable-living/
Per informazioni:
Edelman
Annamaria Tortora – annamaria.tortora@edelman.com
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2017, 16:43
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