Apre a Roma l’ambasciata dell’Azerbaigian presso la Santa Sede. «Sviluppiamo la cooperazione culturale»

Apre a Roma l’ambasciata dell’Azerbaigian presso la Santa Sede. «Sviluppiamo la cooperazione culturale»

di Rossella Fabiani

Apre a Roma l’ambasciata dell’Azerbaigian presso la Santa Sede. Il nuovo ambasciatore, Ilgar Yusif oğlu Mukhtarov, ha presentato le sue credenziali il 14 gennaio. Sposato, con un figlio, l’ambasciatore Ilgar Yusif oğlu Mukhtarov, si è laureato in studi orientali all’Università statale di Baku. Ha frequentato corsi sulle relazioni internazionali sia presso il ministero degli Affari Esteri della Turchia che presso la facoltà delle Relazioni internazionali e del diritto internazionale dell’Università statale di Baku. E’ stato ambasciatore in Messico, con accreditamento anche in Costa Rica, Guatemala, Colombia, Panama, Perù, e, dal 2013, anche in Honduras. Dal 2016 al 2022 è stato direttore del dipartimento Europa del ministero Affari esteri dell’Azerbaigian.

Prima dell’apertura della sede a Roma, la rappresentanza diplomatica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede era basata a Parigi ed era guidata dall’ambasciatore Rahman Mustafayev. Per il momento la sede legale della nuova ambasciata presso il Vaticano è in via Antonio Nibby, in attesa di individuare una sede definitiva.

La Santa Sede ha riconosciuto l’indipendenza della Repubblica dell’Azerbaigian il 23 maggio 1992. E da allora i rapporti sono sempre stati molto stretti. “L’anno 2022 ha segnato il trentesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Azerbaigian e Santa Sede - dice l’ambasciatore al Messeggero – e il mio Paese riserva grande importanza allo sviluppo delle relazioni con la Santa Sede ed è interessato al rafforzamento del dialogo politico, allo sviluppo della cooperazione nel settore culturale e in altri campi come dialogo interreligioso, scienza e istruzione. Le visite di papa Giovanni Paolo II nel nostro Paese il 22 maggio 2002 e di Papa Francesco il 22 ottobre 2016, così come le visite del presidente Ilham Aliyev alla Santa Sede il 6 marzo 2015 e il 22 febbraio 2020 hanno contribuito significativamente allo sviluppo ulteriore delle relazioni”.

Oltre alle relazioni bilateri, da sempre l’Azerbaigian rivendica il suo essere un Paese multiculturale e rispettoso delle diverse religioni. “L’Azerbaigian storicamente è un luogo dove rappresentanti di differenti culture e religioni - musulmani, ortodossi, ebrei, cattolici - vivono in pace e nel nostro Paese si sono sviluppate tradizioni forti di tolleranza religiosa. L’Azerbaigian promuove idee di coesistenza, tolleranza, rispetto reciproco e multiculturalismo in tutto il mondo. L’Azerbaigian - conclude l’ambasciatore - contribuisce al dialogo interculturale e interreligioso nel mondo.

Il nostro Paese ospita differenti eventi internazionali organizzati insieme a organizzazioni come il Forum umanitario internazionale e il Forum sul dialogo interculturale e interreligioso”.

Forti rapporti di collaborazione sono stati instaurati dall’Azerbaigian con la Santa Sede in molti campi, specialmente nel dialogo politico, nella tutela della cultura e del patrimonio culturale, nella scienza e nell’istruzione. La Fondazione Heydar Aliyev ha dato un contributo essenziale all’incremento dei rapporti con la Santa Sede. Mehriban Aliyeva, che è presidente della Fondazione Heydar Aliyev e primo Vicepresidente della Repubblica dell’Azerbaigian, negli ultimi anni ha compiuto numerose visite alla Santa Sede e, su sua iniziativa, sono stati realizzati importanti progetti di restauro. Per la sua opera nella cooperazione bilaterale, la signora Aliyeva è stata insignita della più alta onorificenza del Vaticano: Dama di Gran Croce dell’ordine Piano.

La base legale dei rapporti tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Santa Sede prevede un accordo sullo status giuridico della Chiesa cattolica nella Repubblica dell’Azerbaigian, firmato il 29 aprile 2001, a cui sono seguiti fino ad ora nove accordi di cooperazione in ambito culturale. Come, per esempio, il restauro delle catacombe romane dei santi Marcellino e Pietro, il restauro e la digitalizzazione di 71 manoscritti della Biblioteca apostolica vaticana, il restauro della statua di Zeus nel museo Pio Clementino, che fa parte dei Musei Vaticani, nonché degli antichi gabinetti della Sala Sistina dei Musei Vaticani, il restauro dei sarcofagi nelle catacombe di San Sebastiano, il restauro del mausoleo (cella di Leone) nelle catacombe di Santa Commodilla, il restauro della basilica di San Pietro (l’altare dell’incontro tra l’imperatore Unno Attila e Papa Leone I e il restauro della necropoli sotterranea della Basilica).

Il 3 marzo 2021, infine, è stato firmato un accordo tra la Fondazione Heydar Aliyev e il Sacro Consiglio di Archeologia, che prevede il restauro della prima immagine - a colori e con la barba - conosciuta dall’umanità di Gesù nelle catacombe di Santa Commodilla, nonché di una serie di affreschi nelle catacombe. E’ in corso anche una cooperazione tra l’Agenzia internazionale per lo Sviluppo dell’Azerbaigian (Aida) e il Pontificio Istituto Orientale (Pio) guidato dai gesuiti.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Gennaio 2023, 19:36
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