Instagram, lo studio choc sui social: «Tossico per gli adolescenti», ricerca interna rivelata dal Wsj

Instagram, lo studio choc sui social: «Tossico per gli adolescenti»

di Michela Allegri

Corpi perfetti e irrealistici, vestiti firmati e costosissimi, vacanze in alberghi extra-lusso. Tutti sanno che Instagram propone, quasi come se fossero normali, standard di quotidianità riservati a una cerchia ristretta di persone. Il risultato? Problemi di autostima, insicurezza, depressione, difficoltà ad accettare prima il proprio corpo e poi la propria vita. Si tratta di dinamiche che colpiscono soprattutto i più giovani.

Instagram, allarme per la ricerca interna

L’utilizzo di Instagram, infatti, può avere ripercussioni psicologiche pesanti sugli adolescenti. Ora a rivelarlo sono le ricerche effettuate da Facebook stesso (che dal 2012 ha acquisito il social di immagini più famoso del mondo). Il Wall Street Journal ha condiviso i contenuti di alcuni report circolati internamente all’azienda e che sollevano preoccupazioni.

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Da un dossier che risale al 2020 emerge che circa un terzo delle ragazze adolescenti che non si trova a proprio agio con il proprio corpo sostiene che Instagram le faccia sentire inadeguate. Una ricerca effettuata su adolescenti americani e britannici, inoltre, dimostra inoltre che il 40% delle ragazze non si ritiene abbastanza attraente in confronto ai modelli proposti da Instagram. La percentuale è la stessa anche per gli adolescenti maschi: il 40% di quelli americani ha dichiarato che la piattaforma provoca un’enorme pressione sociale.


D’altronde, su Instagram l’immagine è tutto. Ed è facile entrare in competizione con altri utenti anche per quanto riguarda lo status sociale e il successo personale, che vengono misurati in like, post e follower.

Un’altra tendenza rende “tossico” il social per gli adolescenti: molti influencer, e la maggior parte degli utenti, tendono a condividere solo le foto di momenti felici, vacanze, occasioni di svago. Da qui, la sensazione di inadeguatezza che questa tendenza può generare nei follower, che potrebbe addirittura sfociare nella depressione.

 

Nonostante la sensazione di disagio, inoltre, la piattaforma crea quasi una dipendenza: i giovani la frequentano in modo quasi ossessivo. Ovviamente ci sono diverse eccezioni: spesso Instagram e i social in generale sono stati utilizzati per diffondere messaggi positivi e costruttivi, per denunciare situazioni di ingiustizia, per porre l’attenzione su problematiche sottovalutate, per organizzare raccolte fondi. Ma si tratta ancora di una minoranza.


Come si legge dall’inchiesta del WSJ, due senatori americani si sono interessati dei risvolti psicologici della piattaforma e hanno chiesto a Facebook maggiore chiarezza. La risposta è arrivata quasi subito: secondo l’azienda le rivelazioni, pur essendo solo parziali, dimostrano lo sforzo di Facebook nel capire quali siano gli effetti psicologici dei social network sugli utenti, con particolare attenzione per i più fragili. Alcuni passi avanti sono stati fatti: in passato sono stati condotti test per nascondere il numero di like ai post, in modo da diminuire la tendenza alla competizione tra utenti. Inoltre è allo studio una versione di Instagram dedicata agli under 13.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Settembre 2021, 20:16
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