Oltre 9 studenti su dieci, da lunedì, resteranno a casa. L’aumento delle zone rosse sta mandando in lockdown la scuola, coinvolgendo la stragrande maggioranza dei ragazzi. Gli alunni più grandi seguiranno le lezioni online, non senza difficoltà, con la didattica a distanza - Dad - dalla prima elementare all’ultimo anno delle superiori, per i più piccoli invece la situazione si complica ulteriormente. Nelle zone rosse infatti resteranno chiusi anche asili nido e scuole dell’infanzia.
Sarà difficile quindi per le famiglie riuscire ad organizzarsi tra lavoro e figli a casa. Rispetto ad un anno fa, di certo si può contare su una maggiore esperienza tra computer, tablet e lezioni da remoto. Ma non sarà comunque semplice visto che molti genitori lavoreranno in presenza, mentre nel 2020 erano tutti a casa e, nel disagio, potevano comunque prendersi cura dei più piccoli. Da lunedì quindi cosa accadrà per le famiglie italiane? In aiuto accorrono congedi parentali, diritto allo smart working e bonus baby sitter.
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Congedi parentali
Ieri, proprio con l’arrivo massiccio delle zone rosse, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’anticipo dei congedi parentali: saranno retroattivi dal 1 gennaio 2021 e saranno retribuiti al 50% per chi ha figli minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni non saranno retribuiti. È stato inoltre reintrodotto il diritto allo smart working per i genitori che hanno figli fino ai 16 anni di età. Per operatori sanitari, forze dell’ordine e lavoratori autonomi è previsto invece un bonus baby sitter fino a 100 euro a settimana, in alternativa al congedo parentale.
Salta quindi il bonus baby sitter per i dipendenti privati, previsto invece nel decreto Cura Italia di un anno fa quando potevano farne richiesta, oltre agli iscritti alle casse professionale, agli autonomi iscritti all’Inps e agli operatori sanitari, anche i dipendenti del settore privato.
Le difficoltà infatti sono tante. Il mondo della scuola è preparato alla Dad, ma solo in parte. I dispositivi informatici sono stati distribuiti nella maggior parte delle scuole dove sono arrivati in comodato d’uso computer e tablet per le famiglie che ne avevano bisogno ma restano i problemi di connessione, per molte famiglie e per intere zone che ne restano scoperte. «Oltre il 20% degli studenti – sottolinea Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio – nella nostra Regione ha problemi di connessione e quindi ha difficoltà con la didattica a distanza: soprattutto nell’hinterland di Roma e nelle diverse province il segnale è carente. Da un anno chiediamo la mappa delle zone a rischio connessione ma non l’abbiamo mai avuta, eppure rappresenterebbe uno dei primi elementi da fornire in nome della trasparenza».
Disabili in presenza
Ieri intanto nelle scuole è scattata la caccia ai libri e ai quaderni da riportare a casa, in previsione di quello che da lì a poche ore sarebbe stato ufficiale: la didattica online. Per la scuole dell’infanzia si tratterà di mantenere il contatto tra maestre e bambini, anche tramite chat e video messaggi, ma per le scuole dell’obbligo andranno garantire 10 ore di lezioni online a settimana nella prima elementare e 15 ore per le classi successive fino alla quinta. Potranno invece frequentare in presenza, qualora ne facciano richiesta, gli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali, affiancati da un gruppo di compagni di classe per non far venire meno l’inclusione scolastica.
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Marzo 2021, 10:44
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