Skullbreaker Challenge, cosa è il nuovo gioco social che spaventa i genitori. Ma TikTok lo rimuove
di Domenico Zurlo
Un “giochino” social orribile, dal nome Skullbreaker Challenge: skullbreaker, letteralmente, significa “rompicranio”, cioè ciò che si rischia se si cade in maniera particolarmente violenta. La catena di Sant’Antonio che gira tra i genitori parla - citando un articolo in lingua spagnola - addirittura di due bambini già morti: notizia falsa, sebbene ci siano stati effettivamente due casi di bambini feriti (uno a Miami, l’altro in Venezuela), ma che non hanno perso la vita. «Rimuoviamo questa tipologia di contenuti e incoraggiamo gli utenti a segnalarci contenuti che ritengono possano violare le nostre Linee Guida della Community», fa sapere TikTok sottolineando di aver rimosso il giochino scemo “spaccatesta”.
LA SEDICENNE DI MIAMI
Del caso della ragazza di Miami parla proprio Telemundo: la ragazza, una sedicenne che studia alla South Dade High School di Honesty, sarebbe stata convinta a partecipare con l'inganno. Secondo la madre infatti, la giovane non sapeva nulla di come fosse il "gioco", e quando ha ceduto alle richieste dei compagni, che le chiedevano di farsi filmare, è caduta ed è rimasta ferita alla testa e ad alcune parti del corpo per via della brutta caduta. «E se mia figlia si fosse suicidata?», ha chiesto, davanti alle telecamere, la mamma della studentessa, che ha fatto causa al consiglio scolastico e ritirato la figlia dalla scuola.
PERICOLO EMULAZIONE
Morti o non morti, non cambia la pericolosità del gioco, una delle solite tendenze che ciclicamente spuntano sui social: in questo caso partito da TikTok, la app che sta spopolando tra i teenager anche in Italia. Si rischia davvero di rompersi la testa, provocando danni gravissimi, come la commozione cerebrale, la distorsione cervicale o appunto la frattura del cranio. L’ennesimo “giochino” pericoloso, dopo la Blue Whale, la Tide Pods Challenge, la Samara Challenge e tanti altri: come pericolosa è l’emulazione, dato che lanciare l’allarme su questo tipo di pratiche provoca spesso un proliferare delle stesse.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2020, 16:13
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