Scuola, bene il primo giorno a Vo'. I presidi: criticità per personale fragile. Mozione Lega contro Azzolina

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È positivo il bilancio del primo giorno di scuola (ma solo quella materna) a Vo' Euganeo. La ripartenza nell'ex zona rossa dei primi tempi della pandemia di Coronavirus si è svolta senza particolari criticità. «La riapertura è la massima priorità del governo», ha ribadito oggi il ministro Speranza. La vera prova sarà il 14 settembre, quando torneranno in classe i ragazzi di gran parte d'Italia. Intanto i presidi lamentano criticità sulla gestione dei lavoratori e delle lavoratrici fragili da parte delle istituzioni scolastiche, chiedendo alla Azzolina di intervenire. Contro la ministra dell'Istruzione la Lega ha promosso una mozione di sfiducia in Senato.

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Ritorno a scuola a Vò



Vo', la località padovana che registrò a febbraio il primo morto italiano di Covid, Adriano Trevisan, diventando insieme a Codogno «zona rossa», scommette prima degli altri sulla ripartenza. Si 'testano' procedure e strutture in vista dell'arrivo il 14 del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il 10 settembre toccherà a elementari e medie riaprire le porte agli studenti ma ad anticipare i più grandi sono stati alle 8.30 i bimbi della prima classe della materna, a cui sono stati concessi tre giorni per l'inserimento. Un'emozione particolare per i piccoli, ma anche per i loro genitori, che si sono ritrovati a superare il cancello dello stesso istituto che ospitò il «laboratorio prelievi» della Croce Rossa per lo studio sui tamponi che coinvolse tutta la cittadinanza.

A tutti è stata misurata la temperatura con un termoscanner, prima del via libera all'ingresso in aula. I bimbi hanno potuto fare attività solo tra di loro, senza comunicare con i compagni dell'altra classe. Da giovedì a tornare sui banchi di scuola saranno tutti: 109 bambini, a cui si aggiungono altri 200 studenti di elementari e medie. Sui volti di molti genitori l'emozione di un primo giorno fuori dal comune. «È stato un periodo difficile - dice una mamma - mio figlio aveva cominciato la materna a gennaio e dopo due mesi avevano chiuso tutto. Lui è cambiato, è diventato molto più irrequieto, nervoso, speriamo che con l'apertura della scuola adesso si tranquillizzi».

 


Nessuno nasconde le preoccupazioni che qualcosa, nonostante i protocolli e le precauzioni, possa non andare per il verso giusto. «Paure? Ne abbiamo - rispondono tutti gli adulti - ma ai bambini va concessa più normalità possibile». A sentirsi soddisfatto del primo impatto con il nuovo anno scolastico è il sindaco, Giuliano Martini, che ora aspetta solo il Presidente Mattarella.
Per il suo arrivo è stato allestito nel giardino delle scuole un palco, annuncia, «degno di una rockstar». «In un certo senso il Presidente è una star - conclude - siamo orgogliosi che venga a vedere l'ottimo lavoro che abbiamo fatto e siamo felici di accoglierlo».

 

Speranza: riapertura scuola priorità assoluta



«Noi possiamo vincere questa partita della riapertura delle scuole, che è la priorità assoluta per il governo», ha affermato Roberto Speranza, ministro della Salute, a margine di un'iniziativa a Firenze col candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Toscana, Eugenio Giani. «Per me la priorità in vista della riapertura delle scuole - ha spiegato - è ritrovare nel Paese lo spirito di febbraio, marzo ed aprile perché le norme sono state fatte, abbiamo regole, abbiamo procedure, abbiamo protocolli», ma «oggi dobbiamo recuperare quel grande spirito di unità e di impegno, perché è una sfida di tutti provare a rimettere al centro le nostre scuole e la formazione dei nostri ragazzi».

Secondo Speranza «il problema della riapertura delle scuole non è un problema di un ministro del governo, di un presidente di regione o di un preside, ma è una grande questione nazionale, è una sfida di tutti noi, ed il Paese deve viverla per quello che è».


 

L'allarme dei presidi



Il Presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, ha inviato oggi una lettera alla Ministra Azzolina per evidenziare il persistere di alcune criticità sulla gestione dei lavoratori e delle lavoratrici fragili da parte delle istituzioni scolastiche. «La circolare congiunta n. 13 del 4 settembre del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero della salute allude alla possibilità per il medico competente di formulare un giudizio di non idoneità temporanea ma lascia privi di risposta degli interrogativi.- scrive Giannelli- Permane, infatti, una lacuna normativa che riguarda, da un lato, la gestione dell'assenza di chi non può lavorare né in presenza né a distanza (è il caso dei collaboratori scolastici); dall'altro, la gestione di chi non può lavorare in presenza ma potrebbe farlo a distanza (come il personale docente, amministrativo e tecnico)».

Non solo: «abbiamo rilevato, inoltre, che la mancata regolamentazione normativa e contrattuale dello smart working, determinata dal venir meno del regime emergenziale per la scuola, può creare gravi disfunzioni al sistema impedendo, in particolare nelle segreterie, il ricorso a modalità lavorative che potrebbero conciliarsi con la condizione di fragilità e comportare un significativo risparmio di spesa». Concludendo il Presidente dell'ANP chiede alla Ministra Azzolina di «di voler intervenire affinché siano fornite al più presto le indicazioni necessarie per la gestione del personale fragile, a garanzia della tutela dei lavoratori della scuola e del regolare funzionamento del servizio». 

 

Lega, mozione contro Azzolina in Senato



È pronta al Senato la mozione di sfiducia della Lega nei confronti del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, come annunciato più volte da Matteo Salvini. Come ha precisato il capogruppo del partito a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, la bozza del testo sarà ora condivisa con gli altri gruppi parlamentari del centrodestra, Forza Italia e Fratelli d'Italia, per arrivare a una versione definitiva e quindi al deposito a Palazzo Madama.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Settembre 2020, 06:10
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