Scuola, niente quadri: lo scrutinio è segreto
di Lorena Loiacono
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Non solo, una nota ministeriale di fine maggio prevedeva anche che, a prescindere dalla promozione, le eventuali insufficienze degli studenti venissero riportate nei documenti di valutazione finale così come nei prospetti generali da pubblicare sull’albo online dell’istituzione. Quindi chi ha già svolto gli scrutini finali ha anche già provveduto a stilare l’albo da pubblicare sul sito della scuola. Ora invece è tutto da rifare e per i dirigenti scolastici si tratta di una mossa inconcepibile, da cancellare: «Ritengo – denuncia Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, in una lettera rivolta alla ministra all’istruzione Lucia Azzolina - del tutto inaccettabile che, su una materia delicata come quella della pubblicazione degli esiti degli scrutini, si impartiscano nuove istruzioni in palese contrasto con quelle già diramate, meno di due settimane addietro». In questo modo solo il singolo studente saprà con quali insufficienze deve fare i conti a settembre e, di fatto, si evita di pubblicare i quadri finali con diverse insufficienze.
Fino allo scorso anno i voti “sospesi” e segnati in rosso erano due o tre al massimo. Si trattava di quelle materie da recuperare con un esame a settembre. Quelli che ne avevano di più venivano direttamente bocciati. Quest’anno invece saranno tutti ammessi, senza esami di recupero, ma si eviterà di far vedere le 5 o 6 insufficienze in fila con cui sono stati promossi. La situazione si complica per i voti di ammissione alla maturità: la precedente ordinanza ministeriale 10/2020 prevedeva infatti che “l’esito della valutazione è reso pubblico, riportando all’albo dell’istituto sede d’esame il voto di ciascuna disciplina e del comportamento, il punteggio relativo al credito scolastico dell’ultimo anno e il credito scolastico complessivo, seguiti dalla dicitura “ammesso”. Per i dirigenti scolastici se ne deduce che tutti i voti vanno pubblicati, a prescindere dal loro valore numerico, insieme al credito scolastico e vanno pubblicati online, anche in base alla legge del 2009 sull’uso del mezzo telematico contro lo spreco della carta. Ora invece è arrivata la richiesta di pubblicare i voti solo sulla pagina personale del candidato, abolendo il “vecchio” albo.
«Sottolineo espressamente – assicura Giannelli - che non si pone alcuna questione di tutela della “privacy” in quanto tale condotta è prevista da precise fonti normative, fermo restando il divieto di pubblicazione di dati personali idonei a rivelare lo stato di salute o comunque non pertinenti. La stessa Autorità Garante si è ripetutamente espressa in tal senso. Le istruzioni fornite ieri (9 giugno ndr), in tutta evidenza, regolano la materia in modo contrastante con quanto previsto dalle norme attualmente vigenti e, pertanto, ne chiedo la rettifica».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Giugno 2020, 12:05
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