Scuola, piano per settembre: turni anche sabato mattina, lezioni on line.

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di Lorena Loiacono
ROMA A scuola di pomeriggio, magari anche il sabato, studenti divisi in gruppi o in turni e orari flessibili. La scuola si prepara a riaprire secondo le misure di sicurezza indicate dal Comitato tecnico scientifico il 28 maggio e le linee guida del ministero dell’istruzione, che domani vedranno la luce sul tavolo della Conferenza unificata. Ma i problemi non mancano.

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«Quasi una classe su due non può garantire il distanziamento e le linee guida, su questo, non danno risposte concrete»: questa la posizione dei rappresentanti della scuola che oggi, al ministero dell’istruzione, chiederanno indicazioni più precise. A ribadirlo sono i dirigenti scolastici ma anche i sindacati. «Onestamente – spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi - mi aspettavo qualcosa di più concreto dopo vari mesi di lavoro. Conosciamo già le possibilità dell’autonomia scolastica ma il problema, che resta, è la mancanza di risorse umane e logistiche e la possibilità per i presidi di interventi adeguati. Voglio ricordare che se l’autonomia non è mai decollata il motivo è proprio la mancanza di strumenti. All’Anp risulta che il 40% delle aule non è in condizioni di garantire il distanziamento richiesto».

Sul piede di guerra anche Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda Ora che pongono l’accento sulla necessità di nuove immissioni in ruolo sia tra i docenti, per dividere le classi, sia tra il personale ata, che dovrà garantire pulizie e controlli costanti. E domani saranno in 40 piazze per le manifestazioni indette dal comitato “Priorità alla scuola” per avere certezze su settembre.

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In classe
Banchi distanti e alunni divisi: turnover dei gruppi

l distanziamento entra in classe e, ovviamente, coinvolge tutti: l’intera comunità scolastica, composta da studenti, docenti e personale vario, dovrà garantire la distanza di un metro. Sia negli spazi comuni sia in aula, con i banchi singoli e posizionati a norma di sicurezza. Gli studenti potranno essere divisi in gruppi e seguire le lezioni in base a turni prestabiliti. La mascherina dovrà essere indossata sempre, secondo quanto stabilito dal Cts a maggio, ma questa norma potrebbe variare già nei prossimi giorni permettendo ai ragazzi di togliere la mascherina una volta seduti al loro posto, distanziato a norma di sicurezza. 

Lezioni on line
Possibile didattica a distanza per le superiori

La didattica a distanza, svolta quindi online con gli studenti da casa, resta come possibilità solo nella scuola superiore dove, per motivi di spazio, potrebbe essere adottata la didattica mista: parte in presenza e parte online. Ovviamente la modalità online dovrà avere la massima resa e superare i problemi che le scuole hanno incontrato negli ultimi mesi. Vale a dire che le classi dovranno poter contare su strumenti e connessioni adeguate. La linea da seguire deve essere pianificata a livello nazionale e quindi uguale per tutti. Si tratta di un piano da affrontare anche nel caso in cui un nuovo lockdown dovesse spostare di nuovo tutta la didattica sull’online.

Orari
Ingressi e uscite differiti. E sì alla fascia pomeridiana

Per ampliare lo spazio, potrebbe rendersi necessario anche estendere l’orario scolastico. Gli istituti infatti, nella loro autonomia, potranno decidere di spalmare le ore di lezione su più turni, arrivando anche nella fascia pomeridiana. Non solo: le scuole che, da tempo ormai, hanno adottato la cosiddetta settimana corta potrebbero tornare in classe anche il sabato mattina. Si tratta quindi di sfruttare tutte le ore a disposizione. L’obiettivo, oltre alla risposta necessaria contro la carenza di aule, è di evitare gli assembramenti fuori dalle scuole, nei cortili ma anche sui mezzi del trasporto pubblico. L’ora di punta quindi, che mette in moto milioni di studenti e famiglie nello stessa fascia oraria, non dovrà più esserci.

Altri spazi
Anche teatri e musei si trasformano in aule

Le scuole dovranno ampliare gli spazi, qualora le aule non potessero garantire il distanziamento di un metro tra gli studenti. E per evitare i doppi turni, con tutti i problemi che questo provvedimento potrebbe portare, per reperire nuovi ambienti didattici sarà possibile sfruttare spazi alternativi come palestre e cortili e usare strumenti di edilizia leggera per creare aule e piccoli ambienti lì dove lo spazio è tutto aperto. Ma potrebbe rendersi necessario anche cercare ambienti esterni, in accordo con gli enti locali. Vale a dire teatri e musei, ville e parchi vicino agli istituti scolastici. Con gli uffici scolastici regionali e i tavoli regionali partirà quindi la caccia a nuove aule extrascolastiche. In questo potranno aiutare anche le associazioni del terzo settore con attività esterne in collaborazione con la scuola.

Alle materne
Niente mascherina, vietati i giochi da casa

Un’attenzione particolare riguarda i bambini sotto i 6 anni di età: alla scuola materna infatti i piccoli non avranno l’obbligo di indossare la mascherina mentre le maestre avranno la visiera in plastica sul viso, per non nascondere il sorriso e per non turbare i bambini durante le attività. Non sarà però possibile portare i giocattoli da casa, come è abitudine in molti casi, anche per rendere meno triste il distacco da casa: per evitare il rischio di oggetti potenzialmente contaminati in giro per la classe, tutti i giochi saranno disinfettati. Inoltre i bambini dovranno mangiare la merenda al loro posto mentre per il pranzo potranno spostarsi nei locali della refezione scolastica. Anche per i bambini più piccoli è prevista la possibilità di uscire all’aperto per svolgere attività educative, qualora ce ne fosse la necessità. 



 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Giugno 2020, 18:57
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