Scuola, il ritorno dei prof No vax. Allarme dei presidi: «I genitori protesteranno»

La reazione dei dirigenti dopo la caduta dell’obbligo di vaccinazione per i docenti. Rusconi: «Ci sarà un “liberi tutti”, senza necessità di distanziamento e mascherine»

Il ritorno dei prof No vax, allarme dei presidi: «I genitori protesteranno»

di Lorena Loiacono

 «Non siamo noi i virologi, servono indicazioni più precise»: tra i dirigenti scolastici è sconcerto per le nuove procedure anti Covid, previste per il prossimo anno. Di fatto non ci sono: la maestra no vax che torna in cattedra e gli studenti che, d'ora in poi, saranno tutti senza la mascherina e senza l'obbligo di rispettare il distanziamento. La sensazione che si vive nelle scuole, a pochi giorni dalla ripresa, è che ci sia stato un liberi tutti che, però, non rassicura proprio nessuno.

Scuola, il dietrofront: i professori No vax (sospesi) tornano in classe


I DOCENTI
Le indicazioni fornite dall'Istituto superiore di sanità a cui hanno fatto seguito, riprendendole, anche le linee emanate dal ministero dell'Istruzione hanno provocato non pochi malumori tra docenti e dirigenti scolastici. «In questo momento c'è un liberi tutti e non possiamo fare altro che accettare queste decisioni - ha spiegato il presidente dell'Associazione nazionale dei presidi di Roma, Mario Rusconi - non ci sarà bisogno di indossare le mascherine o di tenere il distanziamento. Queste linee guida sono un'interpretazione ottimistica da parte del ministero. Tuttavia, viene anche fatto presente che se peggiorerà l'andamento pandemico le regole potranno cambiare di conseguenza. In ogni caso, quando ci sarà il ritorno in classe a settembre, spero che si valuti la situazione attentamente e che ci vengano fornite indicazioni chiare e precise: presidi e insegnanti non possono trasformarsi in virologi». Diventa difficile infatti, ora, capire quali siano i reali rischi di contagio e come intervenire. La paura è che, senza una linea netta e chiara, si possano creare situazioni di rischio. La fine dell'obbligo vaccinale per il personale scolastico arriva dopo mesi di scontri e polemiche: i docenti non vaccinati per scelta, quindi non per motivi di salute, sono stati sospesi a partire da dicembre scorso e lasciati senza stipendio nei primi mesi, fino a marzo. Poi da aprile sono rientrati nelle scuole ma non si sono mai potuti avvicinare ai ragazzi per evitare contatti Covid. Sono rimasti quindi fuori dalle aule, con uno stipendio ma lavorando su altra mansione. Al loro posto c'erano i supplenti.

Quindi due stipendi su una cattedra. Una bella spesa da sostenere, ma per la sicurezza di tutti. La domanda che ora ci si pone è: dal 15 giugno a oggi cosa è cambiato? È inevitabile che, tra i colleghi vaccinati o tra studenti e genitori, le polemiche siano dietro l'angolo.

 


LA VITA IN AULA
«Come possiamo spiegare a famiglie e docenti queste nuove regole che, di fatto, sembrano tanto contraddittorie? Abbiamo chiuso l'anno in un modo e ora, con i contagi ancora presenti, riapriamo in tutt'altra maniera - spiega Cristina Costarelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi del Lazio - ciascuno dovrà cautelare se stesso, mi aspetto le rimostranze dei genitori o dei docenti vaccinati. Il consiglio che darò alle famiglie sarà quello di proteggersi con la mascherina. Non c'è alcun obbligo è chiaro, ma un consiglio sì. Lo abbiamo fatto per la maturità e continueremo a farlo: in situazioni poco chiare, indosseremo la Ffp2. Ricordiamo che quest'anno nessuno avrà la mascherina, neanche quella chirurgica, solo i fragili. Quindi apriamo le scuole senza le misure di prevenzione adottate fino a poche settimane fa. Lo stesso vale per le procedure da avviare in caso di positività: non ci sono indicazioni, sappiamo solo che la procedura usata fino a metà giugno è decaduta. Ora quindi, salvo nuove indicazioni dalle Asl, se ci sono uno, due o 10 positivi in classe non dobbiamo fare nulla». L'anno scolastico 2021-2022 è terminato con l'abolizione della dad di classe, vale a dire che in caso di positività restava a casa solo il ragazzo positivo e seguiva le lezioni a distanza. Tutti gli altri in classe regolarmente, con la mascherina chirurgica. Così fino a 4 casi, dal quinto in poi scattava per i presenti la Ffp2. A settembre invece, anche con 5, 10 o più casi in una sola classe, tra i presenti non ci sarà bisogno neanche della chirurgica.


Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Agosto 2022, 13:53
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