Scuola, cosa cambia con il nuovo dpcm. Da domenica per il covid cambia la colorazione delle regioni in Italia e ce ne sono alcune (Lombardia e Sicilia su tutte) che rischiano di diventare zona rossa. Ma in queste regioni le scuole da lunedì prossimo saranno aperte? La didattica in presenza è ammessa solamente per la scuola dell’infanzia, le elementari e la prima media. Didattica a distanza, invece, per la seconda e terza media e per tutte le scuole superiori. Chiuse anche le università.
Nelle regioni con provvedimenti più light a partire da lunedì le scuole superiori di secondo grado «adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica... in modo che...almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l'attività didattica in presenza». È quanto prevede la bozza del Dpcm in vigore dal 16 gennaio. Per le scuole dell'infanzia, per le elementari e le medie, prosegue il testo, la didattica continua a svolgersi «integralmente in presenza».
PARADOSSO LOMBARDIA
La lettera spiega che oggi si è tenuta una riunione in prefettura a Milano a cui hanno partecipato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Letizia Moratti per parlare della decisione del Tar. «Per garantire il rientro a scuola in sicurezza degli studenti delle scuole superiori - si legge nella lettera - tanto il mondo scolastico quanto il sistema del trasporto pubblico locale necessitano di tempi organizzativi minimi».
E anche se consapevoli che il quadro normativo potrebbe cambiare con il nuovo Dpcm e che i dati epidemiologici potrebbero portare la Lombardia in zona rossa (dove le lezioni alle superiori sono tutte in dad) «si comunica che verrà posto in essere ogni sforzo - assicurano Saccone e Celada - per garantire una ripresa in sicurezza del mondo della scuola quanto più uniforme sul territorio regionale
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Gennaio 2021, 22:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA