Scuola, Bassetti: «Basta ragazzi mascherati, oggi il covid è come un'influenza»

L'esperto: 'Mi auguro che inizieranno e finiranno l'anno senza restrizioni, rimetterle sarebbe inaccettabile'

Scuola, Bassetti: «Basta ragazzi mascherati, oggi il covid è come un'influenza»

«Lunedì i ragazzi torneranno a scuola senza restrizioni e mi auguro che senza restrizioni finiranno l'anno, perché fondamentalmente oggi il Covid è una forma molto simile ad altre forme influenzali grazie alla vaccinazione, ai farmaci e alla conoscenza medica acquisita. In bocca al lupo a tutti gli studenti. Non vorrò vederli nuovamente andare a scuola mascherati: sarebbe inaccettabile». Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, alla vigilia della prima campanella che in molte città italiane squillerà il 12 settembre.

Scuola, inizio d'anno senza mascherine

Con l'arrivo dell'autunno e poi dell'inverno, sottolinea l'esperto, «è chiaro che assisteremo quasi sicuramente a un aumento dei contagi, perché se continueremo a fare così tanti tamponi come abbiamo fatto negli ultimi tempi è evidente che avremo più persone positive. Quello che secondo me dobbiamo sempre cercare di tenere in considerazione, anche nelle scuole - precisa l'infettivologo - non è quanta gente è positiva, un indicatore che oggi non ha più grande senso, con una malattia profondamente diversa in termini di gravità e conseguenze, bensì quante persone, anche tra i ragazzi, hanno sintomi e segni di una malattia potenzialmente grave».

Covid, oggi come un'influenza

In altre parole, «se avere un aumento dei contagi vuol dire avere un aumento dei ragazzi che hanno mal di gola, raffreddore o tosse, è evidente che non possiamo usare le misure che usavamo nel 2020. Credo sia molto importante circostanziare ogni tipo di intervento a quella che è l'evoluzione dell'infezione nel 2022».

Per questo «mi auguro che gli studenti inizieranno e finiranno la scuola senza restrizioni - ribadisce Bassetti - sperando che non ci sia qualcuno che, dopo 3-4 settimane dall'inizio dell'anno, solo perché aumentano le persone con tampone positivo diranno che bisogna reintrodurre mascherine e distanziamento, eliminare la ricreazione o reintrodurre la Dad.

Questo oggi sarebbe inaccettabile - ripete il medico - perché porrebbe l'Italia come unico Paese dell'Unione europea che continua ad avere questo tipo di atteggiamento sulla scuola». L'auspicio è che «chiunque ci sarà a governare questo Paese, chiunque sarà ministro della Salute e dell'Istruzione, nella scuola ci sia un atteggiamento diverso da quello che abbiamo avuto nei 2 anni passati, quando il primo ambito in cui si mettevano restrizioni era la scuola. La scuola dovrà essere l'ultimo luogo di aggregazione da toccare», ammonisce Bassetti.

Sulla messa in sicurezza con nuovi strumenti 'si è persa un'occasione'

Per il medico «è chiaro che si poteva fare di più» per mettere in sicurezza le scuole, «perché è 3 anni che diciamo che sistemi di ventilazione adeguati diversi dall'aprire le finestre, classi meno affollate, un'organizzazione migliore dello spazio avrebbero potuto aiutare non solo contro Covid, ma contro tutte le malattie infettive contagiose. Questo non è stato fatto - rileva Bassetti - perché non c'erano i fondi, o la volontà politica di farlo o tante altre cose ancora. Oggi però è inutile continuare a piangere sul latte versato». «Si è persa un'occasione, come si è persa anche nella gestione del sistema sanitario - puntualizza l'infettivologo - Mi auguravo che si cambiasse profondamente dopo quello che è capitato nel 2020, invece in realtà siamo esattamente dove eravamo sulla sanità, come siamo dove eravamo anche per quanto riguarda le scuole».


Ultimo aggiornamento: Sabato 10 Settembre 2022, 19:03
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