Covid, Ricciardi: «In Italia si possono riaprire le scuole. Focolai in classe? Si valuta caso per caso»
"In caso di focolaio infettivo dentro la scuola si valuterà caso per caso, in certi basterà l'isolamento di una classe, in altri servirà la chiusura della scuola". Così Walter Ricciardi. Una cosa che sta già accadendo in Francia e Germania e che non è un'opportunità così remota. "Non lo è - è la replica di Ricciardi - tanto più circola il virus, tanto più è probabile. Dobbiamo abbassare la circolazione del virus fuori dalla scuola, ed evitare di farcelo entrare dentro".
Sul fronte della lotta alla diffusione del Covid "quando abbiamo riaperto, a maggio, ci siamo comportati bene. Il problema è successo dopo, quando c'è stato una sorta di liberi tutti: sono ricominciati viaggi, spostamenti, assembramenti e ci si è scordati di usare le mascherine. Creando una situazione ideale per il virus", afferma Ricciardi.
Quanto all'eventualità di bloccare i viaggi all'estero, visto che esiste un rischio di contagi di ritorno, osserva, "non bisognerebbe fare turismo in paesi che non fanno certi sacrifici. Paesi come Spagna, Croazia, Grecia, hanno tolto ogni freno. In Croazia sono entrati tutti: americani, israeliani, indiani, brasiliani. Diverso è andare in Scandinavia, dove la situazione è sotto controllo". Ad ogni modo, puntualizza, "per gli arrivi da alcuni paesi è prevista la quarantena. Per quanto riguarda i paesi Ue, è la Commissione che dovrebbe intervenire. Paesi come Spagna e Francia pongono problemi costanti". Potrebbe accadere di nuovo un blocco della circolazione anche tra Paesi dell'area Schengen, come durante la fase più severa del lockdown? E' stato chiesto. "E' successo, - chiosa Ricciardi - ma poi ci si è accordati per fare in modo che non succeda più. Ma se non si prendono più scelte unilaterali, servono scelte coordinate: e qui serve un ruolo maggiore dell'Europa".
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Agosto 2020, 12:52
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