Roma, lo studio di Roma Tre: con il Covid più bulli tra i giovani e meno impegno nello studio

Lo studio di Roma Tre: con il Covid più bulli tra i giovani e meno impegno nello studio

La pandemia e il Covid? Stanno generando una disaffezione degli studenti verso la scuola e lo studio. Lo afferma una ricerca condotta dall'Università Roma Tre su un campione di cinque scuole secondarie di primo grado. La ricerca focalizza su "Cos'è la povertà educativa" secondo le ragazze e i ragazzi coinvolti nel progetto #Liberailfuturo? Per molti di loro essa si esprimerebbe principalmente negli episodi di razzismo e bullismo, nella mancanza di amicizie, nell'isolamento e nella non osservanza delle regole. Per molte ragazze e molti ragazzi, inoltre, questa povertà incide soprattutto sulla formazione della personalità perché, sostengono, il vivere antipatie ed esclusioni è dovuto a fattori di carattere individuale che incidono in senso negativo sulla formazione di una personalità strutturata, in grado di trasformare la situazione di malessere in condizione di cambiamento verso un'esperienza di vita più positiva. A tratteggiare le opinioni di studentesse e studenti sul tema della povertà educativa è l'Università degli Studi Roma Tre attraverso le risposte a un questionario somministrato a un campione di 1.710 studenti di cinque scuole secondarie di I grado di Roma: IC Trionfale, IC Milanesi, IC Volumnia, IC Rodari, IC Nino Rota.


L'indagine è stata svolta nell'ambito del progetto #LiberailFuturo, gestito da Arciragazzi Comitato di Roma, realizzato con tante altre compagini in network e finanziato da Con i Bambini Impresa Sociale, che prevede la realizzazione di laboratori esperienziali con la supervisione psicologica di tutor. In che modo, secondo i ragazzi, è possibile contrastare la povertà educativa? La soluzione, hanno sostenuto gli intervistati, non sta nelle materie di studio, quanto in metodologie innovative capaci di incidere sul comportamento e sulla dimensione umana e relazionale.

Le risposte fanno riferimento al valore dell'amicizia, al bisogno di creare un ambiente sereno e non litigioso, all'importanza del rispetto. Per gli studenti, inoltre, sono soprattutto le figure più rappresentative della scuola, le più autorevoli, che dovrebbero affrontare i problemi scolastici come problemi legati alla povertà educativa intervenendo a livello strutturale/organizzativo


Dalla ricerca è emerso anche che, a causa della pandemia, il fenomeno della povertà educativa è peggiorato facendo registrare una crescita della disaffezione allo studio e degli insuccessi, una regressione nello studio e una mancanza di sostegno da parte delle istituzioni. Alla luce dei profondi cambiamenti e delle nuove esigenze determinati dalla pandemia, le iniziative promosse nell'ambito del progetto sono state rimodulate per un
ottimale raggiungimento degli obiettivi previsti.


«La pandemia da Covid-19 e il conseguente adattamento dello stile di vita delle ragazze e dei ragazzi alle misure per il suo contenimento stanno influenzando le loro scelte di vita e rischiano di accentuare le disuguaglianze sociali esistenti. La povertà economica ed educativa pregressa si combina oggi con la povertà prodotta dalla crisi sanitaria», afferma Anna Maria  Berardi, Presidente Arciragazzi Comitato di Roma OdV.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Dicembre 2021, 12:43
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