La studentessa: «Inutile repressione, invece può essere strumento didattico»

La studentessa: «Inutile repressione, invece può essere strumento didattico»

di Lorena Loiacono

Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell'Unione degli studenti, come avete accolto il divieto di cellulari in classe?
«Male. In queste settimane abbiamo ascoltato da parte del Ministro diversi interventi che testimoniano la volontà di inserire un clima repressivo nelle scuole. Dal divieto per i cellulari ai percorsi di lavori socialmente utili per chi non ha una buona condotta. Avvertiamo un atteggiamento repressivo».
Volete usare i telefonini in classe?
«Assolutamente no. Pensiamo però che, se le lezioni fossero orizzontali, partecipanti e inclusive i cellulari potrebbero essere usati addirittura per scopi didattici».
E per i casi di bullismo?
«Nelle scuole servono sportelli psicologici per i ragazzi in difficoltà. Non ci sembra opportuno ragionare per punizioni. Abbiamo le nostre proposte alternative per cambiare la scuola».
Ne avete parlato con il Ministro?
«Non ne abbiamo avuto la possibilità.

Il ministro non ha ancora convocato il forum delle associazioni studentesche. Il 18 novembre abbiamo protestato in tutto il Paese: eravamo 150mila in 80 piazze. Ma, una volta arrivati al ministero di viale Trastevere, nessuno ci ha ricevuto. Avremmo presentato le nostre proposte ma forse il Ministro vuole realizzare solo il suo modello di scuola».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Novembre 2022, 08:19
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