Didattica a distanza, Maria Elena: «Ho appreso nuove conoscenze ma mi sento senza famiglia»

Didattica a distanza, Maria Elena: «Ho appreso nuove conoscenze ma mi sento senza famiglia»

di Maria Elena Gabella

Frequento il quarto anno dell’Istituto Massimiliano Massimo, scuola di Roma che non ha mai fermato la didattica proseguendo, quando possibile, in presenza, altrimenti con la Dad. In questo strano periodo bisogna riconoscere che ci sono stati dei lati positivi, come quello successo a me nel mese di dicembre nel quale ho frequentato un corso della Bocconi sul Data Science, organizzato in maniera eccellente, e che non credo sarebbe stato possibile senza la conoscenza di alcune piattaforme. 

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Fondamentale, ad esempio, è stata l’esperienza con applicazioni come Zoom o Google Meet. Trovo pure dei lati negativi nella vita di tutti i giorni in Dad, questi, per me che frequento il Classico, riguardano soprattutto il tradurre: le versioni fatte in classe provocano un pathos che non è riproducibile in una video-lezione.
Questo accade anche in altre materie come fisica o matematica, che necessitano di fare esercizi su esercizi con una continua discussione.


Forse, nonostante i molti mesi passati in didattica a distanza, non ci siamo ancora abituati all’idea di non poter tornare in classe presto, di rivedere i nostri compagni che ci facevano vivere momenti indimenticabili e che nonostante tutto ci fanno sentire parte di una grande famiglia, anche a distanza.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2021, 09:48
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