Liceo multa gli studenti in ritardo: "Due euro di sanzione se arrivi dopo le 8:35"

Liceo multa gli studenti in ritardo: "Due euro di sanzione se arrivi dopo le 8:35"
Si tratta del nuvo provvedimento preso dal Liceo Scientifico "Pitagora" di Selargius, Cagliari. Il preside del liceo, Salvatore Angius, è sicuro che la decisione non violi alcuna Legge: "È il costo del servizio di vigilanza della prima ora. È tutto scritto e approvato dal collegio docenti e dal consiglio d’istituto. I genitori pagano le tasse per mandare i figli a scuola. La lezione dura 60 minuti, se a causa dei ritardi si riduce a 35-40 minuti sto facendo un danno all’orario, a mamme e papà".
I ritardatari, ad eccezione dei pendolari autorizzati, dovranno attendere nell’atrio e verranno affidati, per l’assistenza, alla cura degli operatori ed entreranno in classe alla seconda ora. Le spese per l’assistenza saranno a carico delle famiglie. Il docente presente in aula annoterà il ritardo, che dovrà essere giustificato, sul registro elettronico. Gli studenti maggiorenni potranno non essere ricevuti a scuola in caso di reiterato e sistematico ritardo”.

Il provvedimento è disciplinato dalla circolare 133, firmata dal preside, nella quale si ricorda a studenti e famiglie che i cancelli della scuola chiudono alle 8.35: dopo quest'ora, gli studenti dovranno aspettare di entrare in seconda ora sorvegliati da un docente non idoneo all’insegnamento per motivi di salute ma “le spese per l’assistenza ( euro 2) saranno a carico delle famiglie. Il versamento su conto corrente postale numero 17659095 intestato a liceo Pitagora Selargius, deve essere effettuato entro quindici giorni”.
La scelta del preside ha suscitato diverse polemiche, tra le quali quella di Leonardo Filippi, avvocato e docente di diritto penale all’Università di Cagliari che sulle pagine de L’Unione Sarda ha definito l’iniziativa del Pitagora "illegittima".
"Sto dando un servizio a domanda individuale - ha riisposto il preside - e come tale si paga. In Italia ci sono più avvocati che carabinieri. Genitori e insegnanti hanno apprezzato. In base alla Legge dell’autonomia del 1999 e alla Legge Quadro sulla scuola non c’è alcuna illegittimità: sto organizzando l’attività didattica senza danneggiare nessuno. Se dovessi consentire delle ore di 40 minuti commetterei un reato, in questo modo invece la mia è una corretta amministrazione. Non temo alcun ricorso. A dicembre abbiamo pubblicato il regolamento e nessun genitore ha obiettato. Se qualche avvocato non è d’accordo ce ne faremo una ragione”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Marzo 2018, 13:27
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