Maturità 2020, Azzolina: «Sarà in presenza e durerà al massimo un'ora. Necessario raggiungere 60/100»

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La Maturità 2020 si farà in presenza e l'esame orale durerà un'ora. Discussione di un elaborato concernente le discipline di indirizzo; discussione di un breve testo, oggetto di studio nell'ambito dell'insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il V anno; analisi del materiale scelto dalla commissione. Questa l'articolazione della maturità, che sarà in presenza, di cui ha parlato la ministra Lucia Azzolina. Il colloquio durerà 1 ora. Solo nel caso in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità competenti lo richiedano le prove d'esame potranno svolgersi in videoconferenza.

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 La prova dell'esame di maturità potrà valere fino a 40 punti, mentre il peso dei crediti complessivi sarà ricalibrato fino ad un massimo di 60 punti. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio minimo di 60/100 per conseguire il diploma. Lo ha detto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in question time. «I candidati esporranno anche le esperienze svolte nell'ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento e saranno accertate le conoscenze relative a »Cittadinanza e Costituzione, ha fatto infine sapere la ministra Azzolina in question time.
 


«I primi dati che si evincono dal secondo monitoraggio sulla didattica a distanza, concluso in questi giorni, ci paiono confortanti: le nostre istituzioni scolastiche hanno raggiunto quasi tutti gli studenti che avevano bisogno di un tablet o di un pc». Lo ha detto in question time la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, rispondendo all'on Fratoianni. La ministra ha ribadito che procedura concorsuale straordinaria, bandita per 24.000 posti, «proprio in quanto snella e semplificata, consentirà, in tempi rapidi e utili al prossimo anno scolastico, di immettere in ruolo docenti precari, con almeno tre annualità di servizio». «Siamo sempre disponibili a ragionare insieme al Parlamento - ha concluso - di soluzioni che portino a rivedere il rapporto numerico alunni-docenti, contrastando il fenomeno delle cosiddette »classi pollaio« e le sbagliate politiche dei tagli di organico di precedenti esperienze e assumendo tutti gli insegnanti di cui la scuola ha bisogno».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Maggio 2020, 07:30
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