Variante Covid-19, gli esperti: «Forse nata nei soggetti a lungo positivi»

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di Alessia Strinati

La nuova variante inglese del Covid preoccupa la comunità scientifica che ancora non conosce le origini di questo nuovo ceppo del virus che ormai da quasi un anno ha messo in ginocchio tutto il mondo. Si stanno avanzando ipotesi che però non sono ancora state confermate perché non provate in modo scientifico.

Una delle ipotesi più probabili arriva proprio dal Regno Unito dove si pensa che la variante possa essersi sviluppata in soggetti a lungo positivi e non in grado di opporre resistenza all’infezione, come le persone immunodepresse.

Secondo un'analisi dei ricercatori del Covid-19 Genomics Consortium (CoG-Uk), l’organizzazione che comprende le principali Università britanniche, i primi ad individuare la variante, l'infezione si sarebbe originata in soggetti che sono rimasti positivi a lungo nel tempo. La selezione in questi soggetti sarebbe avvenuta dopo le cure e il trattamento di plasma iperimmune che avrebbe cambiato il virus. 

Gli studiosi hanno verificato che in un soggetto rimasto a lungo positivo il virus è mutato. Nello specifico il soggetto ha avuto il covid per oltre 100 giorni, dopo i quali è morto. Dopo 65 giorni però è stato sottoposto al plasma iperimmune pur non avendo risposta alle cure, fino alla morte. I pazienti che hanno questa variante, infatti, risultano essere immuni al trattamento con il plasma, cosa che confermerebbe la teoria inglese. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Novembre 2021, 11:06
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