Vaccino, Burioni su AstraZeneca: «Previene la malattia (sotto i 55 anni) ma non il contagio»

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di Simone Pierini

«Il vaccino AstraZeneca non è dimostrato essere efficace nelle persone più anziane: è autorizzato fino ai 55 anni. È efficace per prevenire la malattia, però sembra non prevenire l'infezione asintomatica. Le persone quindi non si ammalano ma possono infettarsi e questo può condizionare la ricerca dell'immunità di gregge». Così il virologo Roberto Burioni nella sua ormai consueta "lezione" durante Che tempo che fa, la trasmissione su Rai3 condotta da Fabio Fazio. Il tema principale presentato questa sera è appunto il vaccino AstraZeneca appena approvato dall'Ema e dell'Aifa, con quest'ultima che ne ha consigliato l'utilizzo nei confronti delle persone tra i 18 e i 55 anni

Vaccino AstraZeneca è comunque un'arma in più

«Si può conservare 6 mesi in frigorifero - ha aggiunto Burioni - e l'efficacia è stata stimata intorno al 60%. È un'efficacia che non dobbiamo guardare con disprezzo, è molto lontana dagli altri due vaccini, però è superiore a quella del vaccino antinfluenzale che usiamo continuamente». «Questo vaccino - spiega il virologo riferendosi sempre ad AstraZeneca - è un'arma in più contro questo virus. Stanno arrivando poi altri due vaccini. Abbiamo altri due vaccini con un'efficacia fantastica. Inoltre anche nel campo delle cure stiamo iniziando a vedere qualcosa di importante».

Burioni smentisce Arcuri su AstraZeneca

Le parole di Burioni sulle prime informazioni che non prevedono la riduzione dell'infezione vanno così in contrasto con quanto affermato poco prima nella stessa trasmissione dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri che si diceva pronto a puntare su AstraZeneca per diminuire il contagio. «Mentre Pfizer e Moderna servono a ridurre la mortalità e la pressione sulle terapie intensive, AstraZeneca servirà a ridurre la moltiplicazione dei contagi», le sue parole.

Arcuri, ha spiegato poi quale sarà la metodologia di somministrazione dei vari vaccini in Italia, soprattutto dopo l'arrivo di AstraZeneca che l'Aifa ha indicato preferibilmente per gli under 55. Ora bisognerà scegliere a chi dare prima le dosi: insegnati, lavoratori del servizio pubblico, carcerati, i giovani, gli studenti. Il commissario, però, ha voluto anche chiarire che le difficoltà nell'attuazione del piano vaccinale sono dovute ai ritardi e ai tagli delle case farmaceutiche. Le aziende, le sue parole, hanno sopravvalutato la loro capacità produttiva, senza fare «uno sforzo di implementazione di siti produttivi».


Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Febbraio 2021, 08:23
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