«Un, due, tre, stella!», traumi in vista per molti ex bambini: il gioco di chiama «Un, due, tre, stai là!»

«Un, due, tre, stella!», traumi in vista per molti ex bambini: il gioco di chiama «Un, due, tre, stai là!»

di Alessia Strinati
Chi non ha mai giocato a "Un, due, tre, stella!" da bambino? Probabilmente nessuno, per questo apprendere che la corretta definizione è "Un, due, tre, stai là!". Sul web circolano ormai dai tempo delle voci sul vero nome del gioco che si faceva ( e si fa) solitamente in strada e che ha cresciuto centinaia di bambini di diverse generazioni.

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Per giocare non serviva nulla, per questo era semplice organizzarsi. Meglio se fatto in tanti, valido anche con pochi partecipanti. Le regole erano semplici: una persona si girava verso un muro (o albero, o qualunque altra cosa) e recitava la magica frase, quando si voltava tutti dovevano restare perfettamente immobili avanzando solo quando chi contava era girato. Chi riusciva a toccare la spalla di colui che stava contando vinceva il gioco e prendeva il suo posto, chi veniva sorpreso in movimento, ovviamente, era eliminato. 

Per questo motivo sembra che la rinomata "stella" non c'enti nulla con il gioco. La giusta terminologia da usare è tecnicamente "stai là", che indica anche l'imperativo del gioco che perfettamente si adatta alle regole. Verità o semplice gusto di mettere in discussione anni di giochi spensierati? La rete è crudele, si sà, ma che sia "stella" o "stai là" certo questo non cambierà i ricordi di tanti, ormai ex, bimbi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Maggio 2018, 18:52
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