Ha rallentato, si è fermato, forse invertendo il suo movimento. Il nucleo interno della Terra, a 5 mila chilometri di profondità, secondo l'ipotesi scientififca di Yi Yang e Xiaodong Song, due ricercatori cinesi dell'università di Pechino, avrebbe invertito la sua rotazione (ma non vi è certezza), con effetti ancora sconosciuti sulla superficie terrestre. Ma secondo la coppia di scienziati questo cambiamento, coincide con cambiamenti periodici che avvengono nel sistema terrestre, ogni 70 anni.
Il ruolo del nucleo
Lo studio cinese pubblicato su Nature Geoscience si è concentrato sull'oscillazione del nucleo, una sfera viscosa di circa 1220 km di raggio, più piccola della Luna, composta da una lega di ferro-nichel, che potrebbe raggiungere una temperatura simile alla superficie solare, ma che nonostante le temperature elevatissime, rimane in uno stato solido a causa della forte pressione che impedisce la fusione del metallo. Di fatto è molto difficile avere certezze scientifiche sul nucleo, che nonostante la sua vicinanza rispetto alle distanze spaziali, non è ispezionale con nessuno strumento a causa delle elevate temperature e pressioni al suo interno.
Gli effetti della rotazione
Del nucleo, studi abbastanza recenti hanno rivelato che è isolato dagli strati superiori della Terra dal nucleo esterno liquido, il quale permetterebbe una rotazione in modo diverso rispetto alla Terra; sarebbe il campo magnetico generato dal nucleo esterno, infatti, a consentirlo, mentre gli effetti gravitazionali del mantello, uno degli involucri concentrici che costituiscono la Terra, bilanciano il movimento.
Studiando la propagazione delle onde sismiche generate da alcuni violenti terremoti registrati negli anni '60 e confrontando quelle propagazioni con analoghi terremoti avvenuti invece negli anni '90, i ricercatori cinesi hanno osservato delle anomalie. Discrepanze che suggeriscono che la rotazione del nucleo della Terra sarebbe nel frattempo cambiata. Ma al riguardo c'è divisione nella comunità scientifica internazionale. «Non c'è niente di nuovo in realtà in tutto questo. Il nucleo terrestre è qualcosa di molto lontano, è impossibile raggiungerlo e per questo le ipotesi sul suo funzionamento sbocciano come funghi», il commento rilasciato all'Ansa, da Massimo Chiappini, direttore del Dipartimento Ambiente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Cosa cambia
Secondo i due scienziati di Pechino, la variazione nella rotazione potrebbe verificarsi su scala decennale e si sarebbe già verificata, ma non avrebbe ripercussioni tali da modificare la vita sul pianeta, ma comprendere i fenomeni di profondità, potrebbe essere d'aiuto per capire quali effetti si riverberano sulla superficie terrestre. «Si tratta però di ipotesi. È possibile, ma sono dati che non dimostrano nulla. A disturbare quelle propagazioni delle onde sismiche - ha detto ancora Chiappini - potrebbero essere stati molti altri fattori sconosciuti».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Gennaio 2023, 13:14
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