Hawking morto: le sue teorie sulla nascita dell'universo

Hawking morto: le sue teorie sulla nascita dell'universo
Ha saputo superare il limite della malattia anche e soprattutto per amore della scienza, fornendo al mondo teorie che potrebbero spiegare bene la nascita dell'universo. La Nasa, che lo ha definito "un ambasciatore della scienza", ha parlato così di Stephen Hawking, l'astrofisico deceduto all'età di 76 anni: «Le sue teorie hanno sbloccato un universo di possibilità che noi e il mondo stiamo esplorando». Hawking, infatti, è stato molto importante per aver fornito una teoria che in qualche modo rivisita il modello proposto dal Big Bang ed è una variante della teoria delle stringhe.

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La cosiddetta 'teoria dello stato senza confini', o stadio di Hartle-Hawking, fu elaborata da Hawking nel 1983, insieme al collega James Hurtle. Secondo i due astrofisici il Big Bang non sarebbe avvenuto per una singolarità gravitazionale, ma l'universo si sarebbe auto-creato a partire da uno stato primordiale in cui, per stato, energia e temperatura le caratteristiche erano le stesse di un buco nero; dietro questo vuoto, solo apparente, ci sarebbe stata poi un'espansione dello spaziotempo.

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La teoria di Hawking e Hurtle non nega il Big Bang, ma individua un momento precedente a esso: secondo i due fisici, infatti, l'inizio dell'universo o del multiverso (secondo la teoria di chi ritiene ci siano più universi) va posto ancora prima dell'inflazione e delle fluttuazioni quantiche.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Marzo 2018, 09:44
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