In un buco nero la sorgente dei «fantasmi dell'universo»: ecco cosa sono i neutrini cosmici

In un buco nero la sorgente dei «fantasmi dell'universo»: ecco cosa sono i neutrini cosmici
Un blazar, ossia una galassia con al centro un enorme buco nero, è la prima sorgente mai vista dei fantasmi dell'universo, i neutrini cosmici. I nuovi messaggeri dell'astronomia con luce e onde gravitazionali sono stati visti in Antartide dall'esperimento IceCube, che ha allertato il telescopio Fermi della Nasa e altri 15 esperimenti tutti hanno visto il blazar. Alla scoperta, annunciata in Usa, l'Italia partecipa con la sua Agenzia Spaziale (Asi), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e molte università.

La scoperta, nella quale ha avuto un ruolo importante l'Osservatorio Europeo Australe (Eso), annunciata in una conferenza stampa dalla National Science Foundation, è pubblicata in una serie di articoli sulle riviste Science e Monthly Notices of the Royal Astronomical Society e Astrophysical Journal Letters. Come era accaduto nel 2017, quando 70 strumenti avevano visto l'origine di luce e onde gravitazionali nella collisione di due stelle di neutroni, anche questa scoperta è stata corale e fornisce solidi indizi per riuscire a spiegare uno dei misteri dell'astronomia, ossia l'origine dei raggi cosmici di altissima energia.

I neutrini sono considerati finora particelle fantasma perché interagiscono molto debolmente con la materia, attraversandola senza lasciare traccia. La fonte appena scoperta è un rarissimo corpo celeste, un blazar indicato con la sigla TXS 0506+056: questa galassia attiva con un buco nero supermassiccio al centro si trova a 4,5 miliardi di anni luce dalla Terra, in direzione della costellazione di Orione. Il segnale, chiamato IC-170922A, era stato catturato dai rivelatori nelle profondità dei ghiacci dell'Antartide. Finora le uniche due fonti note erano il Sole e una supernova molto vicina.

Quella appena scoperta è quindi la prima fonte di neutrini non stellare.
Non appena ricevuto l'allerta dall'esperto IceCube, lo strumento Lat del telescopio Fermi ha diramato un ATel, ossia un Telegramma Astronomico che ha permesso a tutti gli altri 14 esperimenti di puntare la sorgente. Le prime conferme sono arrivate dal satellite italiano Agile, realizzato dall'Asi con il contributo di Inaf e Infn e dai telescopi Magic, dell'osservatorio di La Palma alle Canarie, realizzati con in contributo di Inaf e Infn.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Luglio 2018, 19:03
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