La Cina accende il 'sole artificiale' grazie ad un reattore nucleare di nuova generazione

La Cina accende il 'sole artificiale' grazie ad un reattore nucleare di nuova generazione

La Cina compie un passo in avanti epocale nell'ambito dell'energia, accendendo il proprio 'sole artificiale'. Si chiama Tokamak HL-2M, è un reattore a fusione nucleare di ultima generazione in grado di fornire energia pulita ed è stato attivato pochi giorni fa a Chengdu.

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L'impianto, completamente sviluppato in Cina, è il più grande del Paese per dimensioni e il più potente in termini di parametri e presenta una struttura e una modalità di controllo più avanzate rispetto al suo predecessore, il reattore HL-2A Tokamak. È in grado di generare plasma a temperature superiori a 150 milioni di gradi Celsius e dovrebbe migliorare notevolmente la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie chiave per la ricerca sulla fisica del plasma in Cina.

Dopo la sua attivazione, il reattore ha subito prodotto la prima scarica a bagliore. «Il tempo di confinamento dell'energia nei dispositivi tokamak internazionali è inferiore a un secondo», ha spiegato Yang Qingwei, ingegnere capo del reattore HL-2M presso il Southwestern Institute of Physics della CNNC. «La durata dell'emissione di plasma nel HL-2M è pari a circa 10 secondi, con un tempo di confinamento dell'energia di poche centinaia di millisecondi».

Il sole artificiale, secondo Yang, offrirà l'assistenza tecnica fondamentale per la partecipazione della Cina al progetto International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER) e ai settori della ricerca d'avanguardia come l'instabilità del flusso e i fenomeni magnetici del plasma ad altissime temperature.


Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Dicembre 2020, 15:47
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