Chi ama tantoi dolci ha il gene che fa accumulare meno grassi
«Questa scoperta contraddice un po' il comune intuito», commenta Niels Grarup dell'Università di Copenhagen, che ha preso parte alla ricerca. «Ma è importante ricordare - aggiunge - che questo è solo un piccolo pezzo del puzzle che descrive le connessioni tra la dieta e il rischio di obesità e diabete”. A conferma di ciò lo studio ha mostrato che gli effetti secondari correlati con la variazione del gene FGF21 non sono tutti positivi: la stessa mutazione è anche associata ad una pressione sanguigna leggermente più alta, anche se di pochissimo, e ad una maggiore tendenza a concentrare il grasso nella zona addominale.
Le conclusioni dei ricercatori guidati da Timothy Frayling si basano su una grande quantità di dati, comprendenti campioni di sangue, questionari sulle abitudini alimentari e campioni di Dna di più di 450.000 persone, registrate in un grande database britannico, la Biobank. «Siamo certi che i nostri risultati siano accurati», conclude Grarup. «Circa il 20% della popolazione europea presenta questa predisposizione genetica». Le nuove conoscenze saranno importanti soprattutto in relazione allo sviluppo di nuovi farmaci e trattamenti per diabete e obesità.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Aprile 2018, 16:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA