La via della seta: da Tashkent a Samarcanda, Bukhara e Khiva. L'Uzbekistan magico

Martedì 30 Agosto 2022, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 09:53

Bukhara, magia e colori

Nelle vicinanze, imperdibile, il mausoleo di Ismail Samani, piccolo e unico, costruito nel 905 dal potente e influente emiro della dinastia Samanide. La magia antica resta intatta perché il santuario fu sepolto dal fango delle inondazioni. Le orde mongole che raggiunsero questa terra così lo risparmiarono. Il sito è stato riscoperto solo nel 1934 da archeologi sovietici. Oggi il santuario è considerato sacro.

Ma Bukhara non è solo tesori antichi, è anche il calore di un popolo che cammina fianco a fianco al viaggiatore nelle animate vie del centro e, di sera, nei raffinati locali notturni. Una città raccolta, quasi intima, dove si respira un'atmosfera di altri tempi. Forse il posto dove vi sentirete più lontani dalla frenesia europea. Qui, secondo gli abitanti, si mangia anche il miglior plov di tutta l'Asia centrale. Il piatto che incorona la cucina uzbeka (riso speziato a base di carne di montone, cipolle, carote, e uva passita) raggiunge note sublimi. Ogni regione del Paese ha la sua variante, qui il riso non viene cotto al vapore, bensì lasciato andare nello zirvak – un ricco intingolo a base di carne e verdure – sino a quando non avrà assorbito tutto il liquido. Il saluto alla città viene sintetizzato dall'ultima passeggiata serale nelle animate vie del centro. Bella e un po' malinconica come accade quando alle spalle si lascia un luogo magico.

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