6. In cosa consistono le sanzioni «senza precedenti» di cui parla l’Occidente?
Usa, Ue e Regno Unito vogliono dare prova di una coriacea unità transatlantica nella risposta contro Mosca. L’obiettivo sarebbe quello di tagliare fuori la Russia dai mercati finanziari internazionali: si va dal divieto di compiere transazioni con i principali istituti di credito russi all’opzione nucleare che prevederebbe di escludere Mosca dal sistema internazionale di pagamenti Swift. L’Ue lavora pure a un blocco delle esportazioni, a cominciare dai beni tech, capace di mettere un freno alla modernizzazione dell’economia russa. Sanzioni più tradizionali colpirebbero invece l’establishment vicino a Putin con lo stop ai visti e il congelamento dei conti correnti e dei beni all’estero (arma spesso spuntata, visto che gli oligarchi hanno una rodata rete di prestanome) fino al blocco indefinito dell’attivazione del gasdotto Nord Stream 2 che certificherebbe la dipendenza dal metano russo. L’Italia e le altre grandi economie europee, Germania e Francia in testa, insistono perché il pacchetto tenga conto delle conseguenze per i Paesi più esposti, come il nostro, e i settori più vulnerabili, dal lusso all’energia. Il vero nodo riguarda la tempistica. Per il momento c’è il no alle sanzioni preventive che invece Kiev vorrebbe vedere in campo, senza aspettare che venga scagliato un attacco. «Crediamo ancora nel loro effetto deterrente delle misure» per dissuadere Mosca, ha assicurato la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris.
