La variante inglese del Covid-19 colpirebbe più i giovani delle persone anziane? Questo è quello che si vocifera da giorni ma non c'è alcun supporto scientifico a queste voci. Secondo quando riporta l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un focus il bersaglio ideale sono i giovani e gli adulti sotto i 60 anni. Ma alcuni esperti invitano alla cautela.
Leggi anche > Variante inglese, un caso nelle Marche: la donna non ha avuto nessun contatto con la Gran Bretagna
In particolare per l'epidemiologo Massimo Ciccozzi "non è ancora dimostrato che la variante sia più contagiosa fra i giovani. Questo virus non guarda l'età. Piuttosto, se si è visto che in Gran Bretagna i giovani si infettano più facilmente, questo vuol dire che sono meno attenti". Fra i primi esperti a studiare le sequenze genetiche di Sars-Cov-2 e a individuare alcune mutazioni del coronavirus, Ciccozzi spiega all'Adnkronos Salute che "se i ragazzi non usano la mascherina, si riuniscono senza distanziamento specie in luoghi chiusi e non curano l'igiene rischiano di infettarsi, indipendentemente dalla variante.
Secondo il virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, la maggior contagiosità della variante inglese tra i giovani "favorirebbe la diffusione del coronavirus: è un po' come se Sars-Cov-2 avesse messo il turbo", dice. "La notizia della mutazione deve incentivarci e spingerci a fare in fretta a vaccinarci", afferma l'esperto all'Adnkronos Salute.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Dicembre 2020, 13:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA