«I pazienti in sedia a rotelle potrebbero tornare a camminare con il trattamento a impulsi elettrici»

«I pazienti in sedia a rotelle potrebbero tornare a camminare con il trattamento a impulsi elettrici»

di Simone Pierini
I pazienti in sedia a rotelle potrebbero tornare a camminare grazie a degli impianti che aiutano a rigenerare e rimappare i nervi spinali danneggiati. Il trattamento, come spiega l'Independent, che è stato accolto come una «svolta significativa» per chi è affetto da paralisi, utilizza una serie di elettrodi impiantati chirurgicamente e mappati alla precisione per il midollo spinale, combinati con un'unità che invia impulsi elettrici in risposta ai movimenti intenzionali delle gambe dei pazienti.



Tutti e tre gli individui paraplegici che hanno preso parte allo studio svizzero hanno recuperato il controllo volontario dei loro muscoli delle gambe e sono stati in grado di camminare mentre la stimolazione elettrica era attiva. Ma la svolta più importante è che dopo cinque mesi di allenamento i pazienti sono stati in grado di muovere le gambe e, in alcuni casi, senza bisogno di supporto esterno anche quando l'impianto è stato spento. Negli ultimi anni si sono ottenuti miglioramenti con la stimolazione elettrica. 



Ma secondo il dott. Grégoire Courtine, un neuroscienziato dell'Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e autore principale degli studi sul trattamento, denominato Stimo, nessuno di loro era stato in grado di ottenere questi risultati senza lo stimolo. «Il timing e l'esatta posizione della stimolazione elettrica sono cruciali per la capacità del paziente di produrre un movimento previsto», ha detto il dott. Courtine.
 

La sua squadra ha perfezionato il processo, mappando con precisione il posizionamento degli elettrodi sulla colonna vertebrale, e modulando gli impulsi elettrici prevenendo il conflitto tra i vari segnali inviati alle gambe. Questo in realtà promuove la rimappatura dei nervi rimanenti nel cervello. «Stimoliamo la colonna vertebrale come farebbe il cervello che è molto più naturale per i nostri pazienti», ha detto il dott. Courtine in una conferenza stampa prima della pubblicazione dello studio  sulle riviste Nature and Nature Neuroscience. 

«Nel giro di pochi giorni i pazienti sono stati in grado di fare un passo avanti dopo che queste parti del cervello erano rimaste paralizzate per molti anni. Dopo diversi mesi di allenamento con la stimolazione elettrica, i nostri tre pazienti sono riusciti a riattivare i muscoli senza stimolazione elettrica. Potrebbero anche fare qualche passo anche senza alcun supporto».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Ottobre 2018, 21:39
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