Sindrome da odore di pesce (TMAU), l'appello di Erica Astrea al ministro Speranza

Erica e la sindrome da odore di pesce, l'appello al ministro: «Necessaria ricerca sulla mia malattia»
Erica Astrea, la donna affetta da trimetilaminuria (TMAU), la malattia rara nota come sindrome da odore di pesce, ha lanciato un appello alle isitituzioni durante l'ultima puntata di ItaliaSì. Dopo l'intervista rilasciata a Leggo in cui ha raccontato le difficoltà quotidiane nel convivere dalla nascita con un disagio talmente forte da averla portata a fare pensieri estremi, la 35enne si è fatta nuovamente portavoce delle richieste di chi come lei è affetto da TMAU. 

LEGGI ANCHE > Erica e la sua malattia rara: «La mia pelle sa di pesce»

In Italia sono solo 15 i casi diagnosticati, altri 40 i sospetti. Erica è l'unica che ci mette la faccia e su Rai1, durante un faccia a faccia con Marco Liorni, lancia un appello al ministro della Salute Roberto Speranza: «Vorrei che fosse avviata una ricerca per questa malattia, anche se siamo pochi. E che venga riconosciuta come invalidante, perché comporta enormi disagi fisici». 

Attualmente non esiste una cura per la sindrome da odore di pesce, né la malattia è riconosciuta come invalidante. L'unico modo per alleviarne i disagi è sottoporsi - come fa Erica -  a una dieta molto restrittiva in cui quasi tutte le fonti proteiche sono bandite, ma che costringe a rinunciare anche a molta frutta e verdura, con grossi scompensi a livello nutrizionale. 

 
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Febbraio 2020, 11:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA