Il chirurgo: «Oramai contano solo i followers ma abusare del bisturi è sbagliato»

Il chirurgo: «Oramai contano solo i followers ma abusare del bisturi è sbagliato»
Erik Geiger, specialista in chirurgia plastica, i vostri pazienti sono cambiati così tanto?
«È cambiata la richiesta al chirurgo e soprattutto la loro età. Molti sono sotto i 30 anni, ma sono aumentati anche adolescenti».

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Chiedono un viso ritoccato a mo' di filtri delle app degli smartphone?
«Sì, una volta il termine di paragone dei ragazzi era il gruppo di amici, la comitiva sotto casa. Ora invece devono mostrarsi al mondo, attraverso i social. Vogliono rientrare quindi in quei canoni di bellezza, anche modificati con i filtri. Di base quindi resta la non accettazione di sé. Il più apprezzato è quello che ha più followers, generalmente è quello che si mostra in perfetta forma fisica e ostenta ricchezza».
Che rischi ci sono?
«E' ovvio che un intervento di chirurgia plastica non è un filtro da smartphone. Ci sono tante variabili da tenere presente. Per questo, infatti, io utilizzo pochissime simulazioni al computer. Per evitare aspettative impossibili da realizzare».
Interviene sui ragazzi giovani?
«Solo in presenza di malformazioni, che spesso riguardano il seno, il naso o le orecchie. Mai per soddisfare capricci».
(L.Loi.)
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Ottobre 2018, 09:21
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