Leucemia mielomonocitica cronica, cos'è la malattia rara che ha colpito Alessandro Baricco

Leucemia mielomonocitica cronica, cos'è la malattia rara che ha colpito Alessandro Baricco

La leucemia mielomonocitica cronica, che ha colpito lo scrittore Alessandro Baricco, è una patologia abbastanza rara, ad andamento lento e anche subdolo. Soprattutto nelle fasi iniziali la diagnosi non è così semplice: generalmente emerge con un'alterazione dell'esame del sangue (emocromo) che segnala un aumento dei globuli bianchi, in particolare di una forma detta monociti (da cui il nome mielomonocitica cronica).

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L'andamento viene poi monitorato dall'ematologo che fa ripetere l'esame a distanza di tempo (uno-due mesi) e se il problema persiste si fa l'esame del midollo da cui si può effettuare la diagnosi. In seguito, si inizia una terapia con chemioterapici che è di mantenimento, in attesa se la persona presenta le caratteristiche giuste, cioè è in buone condizioni generali e può reggere l'urto di un'operazione che è molto complessa perché non ha patologie concomitanti, di trovare un donatore compatibile ed effettuare il trapianto di cellule staminali, come per lo scrittore Baricco.

A fare il punto è Sergio Amadori, presidente di Ail, Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma. Malattie come la leucemia mielomonocitica cronica, spiega l'esperto, «sono a decorso lento: a volte durano parecchi mesi, un anno, due, tre, il paziente soprattutto all'inizio spesso fa una vita normale.

Ma poi il rischio di queste forme è che si trasformino in una vera e propria leucemia mieloide acuta che è una patologia estremamente grave. Il motivo per cui è stato deciso il trapianto è proprio questo: si fa un pò di chemioterapia di contenimento, si prova a cercare nella famiglia o fuori un donatore e si procede. Si tratta di un'opzione se il paziente, e nel caso di Baricco sembra sia reale, è in ottime condizioni generali senza grosse patologie concomitanti e che può quindi sostenere il trapianto stesso. L'unica strategia che può portare alla guarigione», e ad eradicare la malattia.

«Di fronte a una diagnosi come questa -aggiunge Amadori - il paziente fa la domanda 'Posso guarire? Cosa si può fare per eliminare la malattia?' L'unica arma oggi disponibile è il trapianto di cellule staminali da donatore. Nel caso di Baricco ho letto che c'è una sorella che è stata trovata compatibile, quindi si farà il trapianto». «La patologia - conclude il presidente Ail - fa parte di un gruppo di malattie dette mieloproliferative croniche che si possono osservare a qualunque età ma soprattutto colpiscono i soggetti con una certa età. L'età media di insorgenza viaggia tra i 50 e i 70 anni: con l'età che avanza queste forme diventano più frequentemente visibili ma globalmente la patologia è rara per tutti e quando colpisce qualcuno preferisce i soggetti adulti in età avanzata. L'età media è intorno a 60 anni». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Gennaio 2022, 17:37
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