Harvard: il coronavirus a Wuhan già ad agosto. Ma la Cina nega: «Ridicolo»

Video
Se ieri uno studio - citato dal virologo Guido Silvestri - aveva datato la nascita del Covid ai primi di ottobre, un'altra ricerca, stavolta della Harvard Medical School di Boston, lo anticipa ancor di più. Secondo le immagini da satellite dei parcheggi di cinque ospedali di Wuhan e alcune ricerche sul browser cinese Baidu, il nuovo coronavirus circolava infatti in Cina già da agosto 2019.

Leggi anche > Il virologo Silvestri: «Pochissimi rischi da bimbi asintomatici»

 
 

Lo studio non è ancora stato pubblicato su una rivista scientifica ma i suoi contenuti sono stati anticipati da Cnn Health (clicca qui per l'articolo in lingua originale): i parcheggi ospedalieri erano ben più trafficati a partire da agosto e in modo crescente in autunno fino al picco di dicembre, se confrontato con l'uso medio dei parcheggi nello stesso periodo del 2018. Inoltre da agosto all'autunno su Baidu è stato un crescendo di ricerche su una infezione virale.

Leggi anche > Nel Lazio 23 nuovi positivi di cui 9 a Roma. «14 casi legati San Raffaele»

Uno studio che però la Cina ha smentito categoricamente: «È ridicolo, incredibilmente ridicolo arrivare ad una conclusione del genere basandosi su osservazioni così superficiali come l'aumento del traffico», è stato il commento della portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, secondo quanto riportato dalla Bbc. 



PARCHEGGI E RICERCHE Secondo quanto riportato da John Brownstein, coordinatore del lavoor, in un articolo postato sul server della Harvard DASH, le immagini relative a ottobre 2018, nel parcheggio di uno dei più grandi ospedali di Wuhan, l'ospedale Tianyou, c'erano 171 veicoli parcheggiati; esattamente un anno dopo se ne sono contati 285 nello stesso parcheggio, ovvero il 67% in più, e un aumento del 90% del traffico negli stessi periodi in altri ospedali di Wuhan. Contemporaneamente si è assistito a un aumento senza precedenti nella storia di internet di ricerche su sintomi correlati a una malattia infettiva, in particolare tosse e diarrea, e si è ormai evidenziato che i problemi gastrointestinali sono uno degli indicatori chiave del covid.

«Anche se non possiamo confermare che gli aumentati volumi riscontrati siano direttamente legati al nuovo virus - spiega Brownstein - le nostre evidenze supportano altri precedenti lavori che hanno mostrato che il virus è emerso ben prima della sua identificazione nel mercato di Huanan». «Questi risultati corroborano anche l'ipotesi che il virus sia originato naturalmente nel Sud della Cina e che potenzialmente circolava già quando è stato individuato il focolaio di Wuhan», conclude.


 
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Giugno 2020, 16:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA