Giornata Europea della sordocecità, la Lega del Filo d'oro in prima linea per difendere i diritti: «L'Italia è ancora indietro»

Il Parlamento europeo suggerisce agli Stati membri di adottare una carta europea e una concezione di disabilità condivisa

Giornata Europea della sordocecità, la Lega del Filo d'oro in prima linea per difendere i diritti: «L'Italia è ancora indietro»

189mila persone in Italia e circa 2,5 milioni in Europa: sono questi i dati relativi al numero di persone sordocieche, su cui la Lega del filo d'oro pone l'attenzione in occasione del 22 ottobre, Giornata Europea della sordocecità, istituita per l'anniversario della fondazione della European Deafblind Union (EDbU). Un barlume di speranza arriva con la risoluzione proposta dal Parlamento europeo che invita l'Unione europea ad adottare una definizione comune di disabilità e ad introdurre una Carta europea per il riconoscimento di tale condizione.

 «Il problema - dichiara Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle persone sordocieche della Fondazione Lega del Filo d'Oro Onlus -, che ancora oggi colloca l'Italia indietro rispetto ai Paesi più virtuosi, è la concezione strettamente sanitaria che l'Italia attribuisce alla disabilità, rendendo centrale la minorazione. Ma, a restituire a tutti noi un po' di speranza per il futuro, è la recente proposta del Parlamento, che ha finalmente considerato la persona nella sua globalità e non per la sua disabilità».

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In molti Paesi europei, la sordocecità non è ancora riconosciuta come disabilità specifica e questo ha contribuito a rallentare l'attenzione sui bisogni specifici delle persone sordocieche, delle barriere e delle disuguaglianze che sono costrette ad affrontare.

«Nell'ultimo anno - sottolinea Mercurio – il nostro Paese ha fatto qualche significativo passo in avanti, inserendo le persone sordocieche fra le categorie prioritarie da vaccinare e poi riconoscendo ufficialmente la LIS e LIS Tattile, che permetteranno a chi è nato sordo di accedere più facilmente all'interpretariato». 

La pandemia da Covid-19 e le conseguenti misure di distanziamento sociale hanno messo in evidenza la condizione di isolamento che le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali già vivevano quotidianamente. Ogni persona con sordocecità si relaziona, comunica e sperimenta il mondo in modo diverso, affrontando restrizioni che sono influenzate dal livello di supporto e dalle barriere presenti nel proprio ambiente. 

«La sordocecità – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d'Oro – viene spesso sottovalutata o fraintesa e ciò contribuisce ad aumentare le barriere che le persone sordocieche devono affrontare, ma come Lega del Filo d'Oro siamo schierati in prima linea affinché in Italia l'iter per la revisione e la piena applicazione della legge 107/2010 sul riconoscimento della sordocecità non si fermi. Partecipiamo attivamente a progetti internazionali con l'obiettivo di garantire autonomia e inclusione alle persone sordocieche, mettendo in rete competenze e risorse mirate al raggiungimento di maggiore specializzazione, più servizi e alla diffusa cultura della disabilità, perché crediamo fermamente che una persona sordocieca partecipe possa essere un beneficio per l'intera Società».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Ottobre 2021, 19:47
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