Più frutta, verdura, legumi, cereali, pesce e frutta secca. Meno carne, latticini, alcol, soia e dolci molto zuccherini. Per combattere l’endometriosi si può partire dalle scelte alimentari: una dieta mirata e basata su cibi antinfiammatori, disintossicanti e liberi di ormoni, è infatti in grado di contribuire alla riduzione dei dolori e dell’infiammazione, contrastando dolori pelvici, sindrome da stanchezza cronica e brain fog, stato di annebbiamento cerebrale che spesso si accompagna alla malattia. Dunque, in vista dell’inverno, quali sono i cibi consigliati da inserire nel carrello e quali invece i cibi da evitare?
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«Attualmente non ci sono cure mediche e farmacologiche per l’endometriosi, che solo in Italia colpisce oltre 3 milioni di donne, ma si può lavorare sulla riduzione dei sintomi - afferma Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi - Partendo dal presupposto che l’ormone fa crescere malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione fa produrre più ormoni, abbiamo messo a punto da oltre 10 anni un tipo di alimentazione (https://www.endometriosi.it/che-cose-lendometriosi/dieta/) che si basa su quattro pilastri: riduzione dell’assunzione di cibi estrogenici, aumento di cibi antiestrogenici, riduzione dei cibi proinfiammatori e aumento dei cibi antinfiammatori. In tal modo si riducono gli ormoni nel sangue e l’infiammazione, quindi i dolori. Ma oltre ad agire sui sintomi, la dieta agisce anche sulla patologia: riducendo gli estrogeni, si limita la percentuale di crescita dell’endometriosi».
«Nel caso dell’endometriosi è possibile parlare di ‘cibo terapeutico’ - spiega Maria Cassano, biologa nutrizionista della Fondazione italiana endometriosi - Seguendo alcune specifiche raccomandazioni nutrizionali, l’organismo potrà infatti godere di benefici. Da preferire è innanzitutto una dieta contenente sostanze antinfiammatorie e antiossidanti, come curcuma e zenzero.
Ecco allora le raccomandazioni messe a punto dalla Fondazione Italiana Endometriosi per fare la spesa nei mesi invernali e combattere al tempo stesso la malattia:
1) Cibi da aumentare: le fibre, per una riduzione degli estrogeni nel sangue. Pertanto: verdure (stagione invernale: broccoli, cavoli, zucca, cime di rapa, verza); cereali integrali; legumi; frutta (stagione invernale: arancia, mandarino, melograno, mela, pera). Inoltre gli omega 3, per promuovere la produzione della prostaglandina che riduce l’infiammazione addominale. Pertanto: pesce azzurro, salmone e tonno, olio di oliva, frutta secca, avocado, semi.
2) Cibi da ridurre: la carne rossa è da ridurre al minimo, va preferita la carne bianca di origine e allevamento controllato; bene ridurre al minimo anche i latticini per la presenza di caseina e lattosio. Infine il glutine è bene assumerlo da farine integrali e grezze.
3) Cibi da evitare: alimenti industriali come prodotti confezionati e bevande zuccherate; alcol; caffeina; prodotti caseari di origine animale di allevamento non controllato (alto contenuto di ormoni); soia (contiene fitoestrogeni); farine bianche e prodotti da forno raffinati; grassi saturi; zucchero bianco; dolci altamente zuccherini; avena e segale (alto contenuto di estrogeni).
4) Integratori e nutrienti fondamentali: vitamina D; omega 3; curcuma; quercetina; luteolina; partenio; nicotinamide; metifolato di calcio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Ottobre 2020, 11:06
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