Covid, Pregliasco: «Il virus è cambiato, ma questo non significa che siamo tutti liberi»
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«Zangrillo ha ragione, ha voluto enfatizzare un aspetto attuale della questione Covid-19 , oggi registriamo meno casi e di gravità inferiore rispetto al passato, ma questo non deve tradursi in un “liberi tutti”». Il ricercatore ha parlato di un numero inferiore di casi e di pazienti meno gravi, quello che però sembra chiaro è che il motivo da cui dipenda questo cambiamento, di fatto, ancora non è noto. Non ci sono prove scientifiche sulla mutazione o qualche altro cambiamento del virus, per questo la comunità scintifica resta cauta.
«Dobbiamo capire se si tratta di una variante genetica del virus una variante con minore aggressività è stata isolata a Brescia, ma bisogna capire se si tratta di un caso raro o se è il virus che sta circolando adesso. Serviranno altri isolamenti e nuovi confronti», spiega Pregliasco.
Anche Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’Ospedale “San Martino” di Genova, parla di un virus meno aggressivo: «Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza, anhe se è indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane».
Pregliasco alla fine conclude spiegando che bisogna continuare a fare attenzione, mantenere un atteggiamento cauto che però non deve degenerare in ipocondria.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Giugno 2020, 14:15
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